Il salone del libro di torino 2013: la creatività

Creato il 14 maggio 2013 da Letteratitudine

Dedico questo spazio al Salone del libro di Torino, il principale evento nazionale legato al mondo dei libri. Sarà uno spazio che verrà aggiornato annualmente con l’intento di contribuire a divulgare le notizie e i temi di volta in volta affrontati.
Ulteriore obiettivo, però, è anche quello di fornire agli amici di questo blog la possibilità di raccontare il Salone dal loro punto di vista.
Siete particolarmente invitati a dire la vostra, dunque.

Ne approfitto, inoltre, per comunicarvi che domenica 19 maggio, a partire dalle h. 12, mi troverete allo stand delle edizioni E/O (STAND  L80 - pad./pav. 2per l’incontro con i lettori su  Trinacria Park.

Se siete da quelle parti, vi sarei grato se passaste a salutarmi.Vi aspetto!!!

Grazie a tutti, per l’attenzione.

Massimo Maugeri


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IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2013

Rimetto in primo piano il post annuale dedicato al Salone del libro di Torino (16-20 maggio 2012). Il tema di quest’anno è il seguente: “La creatività”.
Di seguito, l’articolo pubblicato sul sito del Salone dedicato proprio al tema dell’anno (in grassetto le frasi collegate alle varie tematiche oggetto degli incontri).
Dite pure la vostra, se avete tempo e voglia. E soprattutto, cari amici di Letteratitudine, vi sarei molto grato se - come scritto in premessa  - poteste riportare impressioni e notizie sull’edizione 2013 di questo evento.
Grazie in anticipo.
Massimo Maugeri

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LA CREATIVITÀ, MOTIVO CONDUTTORE DEL SALONE 2013

Scopri tutti gli appuntamenti dedicati al tema 2013 - Il Programma

La scelta del tema della creatività come motivo conduttore del Salone Internazionale del Libro 2013 vuole sollecitare una riflessione su quella cultura del progetto che l’Italia ha sin qui trascurato, ma di cui ha più che mai bisogno di fronte a una crisi che nasce anche dall’incapacità di elaborare un’idea organica di società nel medio e lungo periodo.

Dove corrono e devono correre oggi le frontiere dell’innovazione? Come funziona e dovrebbe funzionare la «fabbrica delle idee»? Come favorire i procedimenti creativi nel contesto delle tumultuose mutazioni in corso, ricche di opportunità e potenzialità ma anche di pericoli? Come darsi una ben calibrata «grammatica della fantasia» 2.0?
I cinque giorni del Lingotto si propongono come una sorta di laboratorio in cui sottoporre a verifica situazioni, tendenze, occasioni, potenzialità, questioni irrisolte offrendo, soprattutto ai giovani, indicazioni concrete sul «come fare», ma anche sul «dove» e «quando» fare: dallepratiche liquide della democrazia in rete alle nuove opportunità produttive, dal futuro prossimo della ricerca al design e alle politiche ambientali. Partendo proprio dalle esperienze innovative ed esemplari nel campo delle scienze, della ricerca, dell’imprenditoria, delle arti e della letteratura, i cui protagonisti sono chiamati a raccontare dal vivo la loro esperienza, i segreti di bottega, le tecniche impiegate, il loro rapporto con la tradizione.

Come testimonial di altrettante eccellenze, arrivano al Lingotto alcuni protagonisti della ricerca di riconosciuta autorevolezza internazionale. Andrea Ferrari, professore di nanotecnologie e neodirettore del Cambridge Graphene Center, sta studiando le applicazioni pratiche del «materiale delle meraviglie», il Grafene, destinato a rivoluzionare le tecnologie delle comunicazioni, delle energie e dei trasporti. Luciano Maiani, presidente del Cnr, è stato uno dei protagonisti delle scoperte legate al bosone di Higgs (popolarmente noto come «la Particella di Dio») che molto devono a scienziati italiani, e ne racconta le tappe e gli sviluppi attesi. Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia dei Lincei e professore emerito di Neurobiologia alla Normale di Pisa, spiega come le neuroscienze riescano a «fotografare» i processi creativi della mente. La virologa Ilaria Capua racconta come ha sfidato con successo il conservatorismo scientifico, dimostrando ancora una volta come sia possibile fare cose importanti anche nel Bel Paese. Il biologo Edoardo Boncinellie l’antropologo Ian Tattersall ricostruiscono come l’evoluzione non abbia smesso di modificare e reinventare la vita sul pianeta.

In campo matematico, aperto alle più ardite speculazioni, è ospite del Salone il brillante matematico francese Cédric Villani, vincitore della prestigiosa Fields Medal (equivalente del Nobel), che si confronta con l’italiano Piergiorgio Odifreddi.

Per l’architettura, è atteso per giovedì 16 maggio l’archistar polacco-americano Daniel Libeskind, il maestro del decostruttivismo che ha firmato alcune memorabili realizzazioni come il Museo Ebraico di Berlino e la riprogettazione di Gound Zero con la Freedom Tower. Accanto a lui, l’architetto israeliano Eyal Weizman si interroga sulle questioni etiche connesse con la pratica dell’architettura, specie in territori contesi, dove diventa uno strumento politico. I disegni di Daniel Libeskind sono esposti nei giorni del Salone in una mostra alla galleria Ermanno Tedeschi in via Pomba 14.

Un’altra esemplare esperienza creativa è quella di Michelangelo Pistoletto, uno dei punti di riferimento dell’arte contemporanea che, in occasione della grande personale che il Louvre gli dedica dall’aprile 2013, si racconta per la prima volta ad Alain Elkann. Un lungo e affascinante itinerario che propone l’arte come fonte di «energia mentale e visiva», come forma di dialogo e partecipazione. La lectio magistralis di Vittorio Sgarbi illustra come la grande arte abbia rappresentato la maternità e la passione.

Si parlerà anche di due settori trainanti dell’inventività italiana. Per il design è attesa unalectio magistralis di Philippe Daverio. Di moda discuteranno  Giusi Ferrè, la storica di moda Maria Luisa Frisa e il blogger Simone Sbarbati, fondatore del blog Frizzifrizzi. Atteso anche un maestro del design come Giorgetto Giugiaro. A completare il quadro, le esperienze del pittore Ugo Nespolo e del fotografo Guido Harari.

Ermanno Olmi ripercorre la propria vicenda creativa nell’autobiografia di recente pubblicazione. Ma è un’esperienza fortemente creativa anche la sfida impossibile di Gianni Celati, che si è misurato con una nuova traduzione dell’Ulisse di James Joyce.

In campo imprenditoriale, spicca l’esperienza di Brunello Cucinelli, che ha profondamente innovato il sistema delle relazioni industriali investendo anzitutto sul capitale umano dei suoi collaboratori. Tra le start-up che sono diventate solide realtà, il gelato di Federico GromGuido Martinetti, l’avventura di Osvaldo GottaGregory Alessio, giovani produttori di dronidestinati all’uso civile: si confronteranno con Edoardo Nesi, il Premio Strega che ha raccontato la crisi dell’industria tradizionale. Vittorio Marchis del Politecnico di Torino in una delle sue lezioni-spettacolo disseziona alcune tra le più ingegnose invenzioni italiane degli ultimi 150 anni, quasi un’autobiografia della nazione attraverso gli oggetti.

Si muovono nel futuro prossimo due libri dedicati alle potenzialità e ai pericoli del web: quello di Gianni Riotta e quello di Roberto CasatiGino Roncaglia contro il «colonialismo digitale»Beppe Severgnini propone agli italiani di domani otto chiavi per il futuro, all’insegna della lettera «t»: talento, tenaciatempismotolleranza, totemtenerezzaterra,testa. È un viaggio nell’Italia che cerca di reinventarsi anche quello che Aldo Cazzulloconduce nella sua inchiesta L’italia s’è ridesta.

© Letteratitudine

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Tags: 2009

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