Il saluto della breve estate che se ne va

Creato il 29 agosto 2014 da Pino Curtale @PinoCurtale

Anche questa è andata,

L’estate 2014 ormai è  quasi alla spalle,  e se il 21 settembre ancora appare appena all’orizzonte, con le varie  partenze, sembra proprio che sia finita. Strade svuotate delle auto con targa nordica, e le ultime hanno già i portapacchi carichi.

Ma carichi di cosa ?? Dipende a quale categoria turistica rivolgiamo la domanda: Se chiediamo a quelli che tornano in terra natia per le ferie, ti risponderanno che ripartono con nostalgia per il mare, ma con 2 kg in più di peso corporeo ed il baule pieno di prodotti caserecci, che durante l’inverno fanno sentire odor di casa.

Se invece chiediamo a coloro i quali hanno scelto la nostra terra come luogo di villeggiatura ad altre mete, risponderanno che noi siamo fortunati ad avere questo clima, questa tranquilla vita, questi luoghi dove dal mare tocchi la montagna, ed ogni sera t’inebri di profumi, sapori e silenzi che altrove è difficile trovare. E dove fermarti a parlare con la gente è un piacere, rimanendo incantati dalla dote innata dell’accoglienza.

Poi infine se chiediamo a coloro i quali per indigena scelta, in questi luoghi risiedono, ci sentiremo rispondere, che era ora finisse, che non se ne poteva più di quel caos, e che finalmente ora si tornerà alla pace vera.

A questa martoriata terra di Calabria, non è rimasto nulla se non il bel mare, l’ottima aria, e gli stupendi panorami. Non si vede altro, se non un silenzio quasi surreale, e che si nota ogni anno, specie in questa ultima decade di agosto. Qualunque sforzo si faccia, per far risorgere qualche lato positivo, viene abbattuto da chi rema contro come se fosse una guerra da combattere, e mi domando quale vantaggio possa trarre chi opera e viaggia in questa direzione, rafforzato ed appoggiato da lassismi burocratici e colpevolezze politiche che fanno storia.

I calabresi, gente tanto buona e brava quanto testarda, tanto ospitale ed allegra quanto ignorante delle occasioni mancate e dei treni persi, anche quelli dell’ultima ora. Gente che dovrebbe essere contenta di quel poco di turismo agognato dagli operatori del settore o dagli esercizi commerciali, che tirano a campare per 330 giorni l’anno. Gente che dovrebbe far tesoro dell’enorme patrimonio artistico e culturale in possesso, ma che lascia emigrare con facilità incredibile, in quanto non si è in grado di valorizzare e di custodire difendendolo gelosamente.

Ma d’altronde che volete che siano quattro ruderi di pietra, in balia delle onde flagellanti del mare che tantissimi anni or sono ci regalò. Il mare dà allo stesso modo in cui poi prende ringraziando dell’irriconoscenza. Cosa volete che importi a questa gente se due statue bronzee , bistrattate da vari luoghi di custodia, sotterranei e non, vengono regalati alla visione di chi apprezza meglio cotanta bellezza e valore. Ma soprattutto, cosa volete che importi alla gente se negli angoli dei paesini si cerca di portare il teatro, l’arte, la poesia, la cultura, o rassegne musicali di fama mondiale ? con il conseguente indotto turistico da essi derivanti ? ,con queste cose non si mangia, sono solo causa di baldoria notturna, meglio una sagra di qualunque leccornia gastronomica, con cui se non altro si va a letto sazi.

Però, qualcuno dal resto d’Italia, ci guarda con invidia ancora, e nonostante tutto, sfida se stesso e gli inferi del trasporto pubblico, programmando qualche giorno di vacanza  “Giù al Sud”, dove non vi è il lecito senza l’illecito, dove se attraversi  la statale, i tuoi occhi incrociano opere incompiute , obbrobri architettonici, e binari sommersi dall’erba  e su cui nessun treno ormai sfreccerà più.

Ogni estate è così, meno gente che arriva, e molti di più che dal profondo della loro benevola ignoranza, preferiscono il silenzio dell’ozio alla breve ed intensa movida ferragostana, 20 giorni scarsi di “colorato movimento” effettivamente sono troppi !!

Cosa rimarrà dunque di quel poco che ancora abbiamo ?? Solo la nostalgia infinita di quei fantastici anni 70-80 dove le vacanze erano una normalità dal 1 luglio al 30 Agosto, come era normale la folla che invadeva i lidi la sera e che solo a raccontare ti luccicano gli occhi. Ma spero , in cuor mio,che non regni la disperata rassegnazione per tutti coloro che ancora credono in un futuro ed un cambiamento per questa amara e triste terra di Calabria, che forse a pensarci bene e con qualche esame di coscienza in più, non meriterebbe l’abbandono e l’isolamento.

Intanto anche per quest’anno, l’estate (quella breve)…sentitamente ringrazia per la comprensione

MEDITATE GENTE…..MEDITATE !!!


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