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Il San Carlo di Potenza con l’Unicef per un ospedale a misura di bambino

Creato il 03 dicembre 2013 da Ecodibasilicata

Il San Carlo aderisce al progetto per un ospedale amico del bambino e avvia il percorso di 10 passi fissati dall’Unicef e dall’Oms. La lettera di adesione è stata sottoscritta questa mattina dal direttore generale del San Carlo, Giampiero Maruggi nel corso di un meeting all’auditorium, organizzato dal direttore del Dipertimento della Donna e del Bambino, Sergio Schettini: “Allattamento al seno, bastano pochi passi… I dieci passi dell’Unicef. Il San Carlo verso l’Ospedale amico del bambino”. A porgergli il testo la responsabile del programma Elise Chapin, che ha espresso profondo apprezzamento per quanto già fatto nel reparto di Ostetricia e ginecologia del San Carlo: “Il San Carlo – ha detto la responsabile dell’Unicef – è il primo ospedale a sud di Roma ad aver intrapreso questa strada” che si articolerà in vari passaggi e momenti di confronto e controllo affidati a un autorevole tutor dell’Unicef. Per l’organizzazione internazionale è intervenuta la presidente della Campania, Margherita Dini Ciacci mentre il presidente nazionale Giacomo Guerrera ha inviato un indirizzo di saluto.
“Il San Carlo – ha detto il direttore generale Maruggi – è impegnato in un programma a vasto raggio per un ospedale a misura del paziente. Numerose le iniziative che abbiamo messo in campo, dalla medicina narrativa alla biblioteca, dall’accoglienza in pronto soccorso alla destinazione dei parcheggi. E’ quindi naturale per noi aderire a un programma per un ospedale amico dei bambini. Del resto, la pratica cardine del progetto, l’attaccamento immediato al seno e la convivenza tra madre e figlio fin dal primo giorno di vita del neonato, il cosiddetto rooming, è da anni la norma nel dipartimento materno-infantile”
I 10 passi OMS/UNICEF sono i contenuti dell’ Iniziativa Ospedali Amico del Bambino/ Baby Friendly Hospital Initiative (BFHI).
La BFHI è un’iniziativa globale dell’OMS e dell’UNICEF che ha l’obiettivo di assicurare ad ogni bambino il migliore inizio della vita, creando un ambiente di assistenza sanitaria che sostenga l’allattamento al seno come normale e porre fine alla distribuzione gratuita e a basso costo dei sostituti del latte materno nelle strutture sanitarie.
La BFHI fornisce un quadro di riferimento per permettere alle madri di acquisire le competenze necessarie per allattare esclusivamente al seno nei primi 6 mesi e per continuare ad allattare con l’aggiunta di alimenti complementari fino a 2 anni e oltre. La BFHI è stata lanciata nel 1991 e alla fine del 2007 erano più di 20.000 nel mondo le strutture sanitarie che avevano ufficialmente ottenuto la designazione di Amiche dei Bambini. In Italia ci sono circa 700 punti nascita e 23 Ospedali Amici del Bambino. Solo circa il 3% di bambini che nascono in Italia, nascono in un BFH.
L’UNICEF e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno redatto un decalogo di misure che ogni struttura sanitaria deve dimostrare di rispettare prima di poter essere riconosciuta “Ospedale Amico dei Bambini”.
1. Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell’allattamento al seno
4. Mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario.
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ), in modo che trascorrano insieme ventiquattr’ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale
8. Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell’allattamento
10. Promuovere la collaborazione tra il personale della struttura, il territorio, i gruppi di sostegno e la comunità locale per creare reti di sostegno a cui indirizzare le madri alla dimissione dall’ospedale.

unicef


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