Il San Girolamo di Leonardo da Vinci appartenuto ad Angelica Kaufmann sarebbe poi andato perduto, per essere ritrovato dal cardinale Joseph Fesch. Il cardinale Fesch, zio di Napoleone Bonaparte, persona virtuosa con un unico vizio: era drogato d'arte. Girava come un disperato fra rigattieri, mercanti ed antiquari col terrore che qualcuno si aggiudicasse un capolavoro al posto suo. Naturalmente scelse come patria l'Italia ricca com'è d'arte. La sua passione fu coronata dal sogno che magari abbiamo fatto tutti, quello di comprare una crosta a poco prezzo e scoprire poi che è un capolavoro. In uno dei suoi giri il cardinale scoprì da un rigattiere una tavola tagliata con un leone, la comprò. A casa non si capacitava di cosa avesse fra le mani. Tornato dal rigattiere vide che questi aveva usato una tavola dipinta per fare un sedile, sconcertato comprò a poco prezzo la sedia. Ritornato a casa si rese conto che le due tavole combaciavano e vi riconobbe il San Girolamo appartenuto alla Kaufmann, che lui conosceva bene in quanto era spesso nel salotto della donna.
Pare che il cardinale Fesch avesse una collezione di 17000 dipinti di cui alla sua morte ne restano poco più di 1000 che andranno al museo di Ajaccio, Il dipinto del San Girolamo venne acquistato nel 1845 daPio IX dagli eredi del cardinale per la somma di duemilacinquecento franchi e destinato da allora ai Musei Vaticani.
immagine San Girolamo di Leonardo da Vinci