Bradley Cooper, dopo gli innumerevoli successi cinematografici, tra i quali non possiamo non menzionare Il lato positivo, Limitless e American Hustle, non smette di stupirci e torna sul grande schermo con una pellicola intitolata "Il sapore del successo" (titolo originale "Burnt"), nei panni dello chef stellato Adam Jones. Il film, che vede alla regia John Wells (già noto per The Company Men e I segreti di Osage County) racconta la lenta risalita di questo sfaccettato personaggio, reduce da una vita fatta di droghe e brutte abitudini, il quale, dopo aver espiato le sue colpe sgusciando un milione di ostriche nelle cucine della Louisiana, torna a Londra, deciso a conquistare la terza stella sulla guida Michelin. Infatti, se anni prima rispetto alle vicende narrate nel film, Adam era uno degli chef più blasonati di Parigi, egli, per colpa del suo brutto carattere cade in una spirale autodistruttiva, ma ora, insieme ad un'ottima squadra di aiuto cuochi, è ben deciso a guadagnarsi il successo.
Senza dubbio merita una menzione speciale il formidabile cast di comprimari che affianca Bradley Cooper: prima di tutto non si può non menzionare Sienna Miller (interprete, tra gli altri, di film come American sniper e Stardust), la dolce quanto tenace Helene, decisa a non mollare né il ruolo di madre né quello di cuoca. Ancora, Daniel Bruhl (visto negli ultimi anni in Rush e Bastardi senza gloria), nel ruolo di Tony, si conferma uno dei migliori attori della sua generazione, dando vita al simpatico quanto preoccupato maître del ristorante dove Adam torna dopo i suoi trascorsi.
Merita di essere menzionato anche Riccardo Scamarcio, nel ruolo di Max, per una volta non costretto alla parte del belloccio senza cervello sottoposto a struggenti primi piani dei suoi occhi verdi, ma alleato e parte attiva della rinascita lavorativa (e non solo) di Adam.
Infine, in due splendidi camei troviamo Uma Thurman e Emma Thompson, nei panni di una critica culinaria e di una psicoterapeuta che, con le loro interpretazioni avvalorano, se mai ce ne fosse bisogno, il loro straordinario valore artistico.
In un susseguirsi di rocambolesche vicende, assistiamo alla redenzione di Adam, alla sua umile richiesta di aiuto nei confronti degli altri personaggi (seppur mediata dagli interventi di Tony), alle sedute di psicoterapia, all'adattarsi alle nuove mode della cucina, che sembra divenire la metafora più adatta a spiegare gli incessanti cambiamenti a cui ognuno di noi è sottoposto nel proprio lavoro, nel proprio studio e, in definitiva, nella propria vita.
Ed ecco allora che il tema centrale del film si allarga fino a non ricomprendere più esclusivamente il cibo, bensì la redenzione attraverso il perfezionamento di sé stessi o di un'arte, la propria crescita, la competizione sana e le alleanze inaspettate, insieme alle amicizie che si rivelano poi essere tutt'altro, il fare affidamento sulle persone che sono al proprio fianco, mentre la regia ci conduce in un mondo fondato sulla ricerca della perfezione culinaria e visiva, sul duro lavoro, prova ne sono i primi piani di meravigliosi e ricercatissimi piatti.
Sebbene molte siano state le critiche verso la scelta di continuare a percorrere il filone culinario che oggi sembra andare per la maggiore in tv, non si può negare come la storia raccontata ne Il sapore del successo, seppur molto semplice, si presti benissimo ad essere interpretata quasi alla stregua di una parabola incentrata sul riscatto morale e materiale di un personaggio, tema tanto caro agli americani, perché Bradley Cooper\Adam incarna un po' quell'american dream, quella prospettiva in base alla quale il duro lavoro e l'impegno condurranno ad una ricompensa.
Per concludere, con Il sapore del successo Bradley Cooper entra ormai a pieno diritto nell'Olimpo degli attori candidati a ricevere l'Oscar: non ci è dato sapere se sarà questa la pellicola che lo condurrà alla vittoria della tanto ambita statuetta, perché forse questa sua interpretazione (come quelle che ci ha regalato in passato) pecca un po' di un'eccessiva fisicità che l'attore italo-americano, eletto uomo più bello del mondo nel 2014 per il settimanale People, sfrutta a suo vantaggio (non che al pubblico femminile dispiaccia, comunque), ma di sicuro tra non molto tempo sentiremo l'attore di Philadelphia, che esordì anni fa nella serie tv Sex and the city, pronunciare il suo discorso di ringraziamento alla cerimonia degli Oscar.
Di Ilaria Pocaforza.