Il Sarto (Un’interpretazione psicologica)

Da Psytornello @psytornello

Vediamo insieme quale morale possiamo trarre dal racconto del Sarto
Il cliente del Sarto è il simbolo di colui che vuole apparire impeccabile agli occhi del mondo ma è storpiato proprio dal tentativo di mantenere a tutti i costi questa immagine. Cerca di accontentare tutti, di risultare inappuntabile e alla fine scontenta se stesso risultando gobbo e curvo allo sguardo degli altri.
Se è la pelle anima (personalità) che manca siamo storpiati dal tentativo di far credere che non è così. Cerchiamo di aderire al volere di chi ci circonda, di assecondare in tutto e per tutto il prossimo in modo da non deluderlo e apparire così come “belle persone” ma in realtà perdiamo la nostra postura eretta apparendo deformi e sciancati.

Spesso trascuriamo i nostri bisogni per andare incontro ai desideri di qualcun altro o per aderire a certi modelli imposti dalla nostra società. Ci accontentiamo di “apparire”, di conformarci a determinate aspettative, a scapito della nostra dignità.
Essere ciechi verso le nostre necessità più profonde ci fa apparire deformi perché storpia la nostra integrità. Il protagonista della storia segue la bramosia dell’apparir bello e accetta senza remore le condizioni di un vestito che evidentemente non va bene per lui e così appare storpio. Fuor di metafora appariamo storpi quando, pur di sembrare felici, accettiamo le condizioni di una relazione (di coppia ad esempio) che non va bene per noi. Oppure quando, per apparire figli amorevoli e riconoscenti, accettiamo che i nostri genitori controllino la nostra vita impedendoci di diventare autonomi. Gli esempi potrebbero essere molteplici…

Il punto è che cerchiamo di adeguare noi stessi alle situazioni piuttosto che scegliere quelle che ci fanno star bene. Quando ci accorgiamo di aver acquistato un vestito che ci piaceva tanto ma che non va bene per noi, ci sembra impossibile liberarcene perché lo abbiamo pagato caro (es. abbiamo investito tanto tempo ed energie in una relazione), ma sarebbe più corretto metterlo da parte attendendo di poter calzare quell’abito che valorizza la nostra persona, che ci dona a tal punto da farci apparire splendenti!

Fonte:  Clarissa Pinkola Estés – Donne che corrono coi lupi – Milano, 2013 Frassinelli


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