Che poi lo sappiamo, migliorare il perfetto non è possibile (ammesso che il perfetto poi esista), o quantomeno è impossibile migliorare qualcosa che non necessita di miglioramenti. Discorso diverso invece per quel che riguarda l'appartenenza, lei si, la possiamo migliorare: possiamo prendere qualcosa di un altro e modificarla sentendola più vicina alla nostra cultura, alla nostra esistenza. Operazione che il regista e sceneggiatore Billy Ray ha scelto di seguire per realizzare il suo remake de "Il Segreto Dei Suoi Occhi", prendendo (grosso) spunto dalla pellicola argentina di Juan José Campanella, o se volete il romanzo di Eduardo Sacheri, e infilandoci dentro dei geni americani, uno sfondo tutto nuovo e nuovi temi e motivazioni che tuttavia, ancora una volta, ancora con le stesse modalità, finiscono per riguardare l'11 Settembre e le crepe di un paese impaurito dal fantasma di un bis che non può permettersi di subire. Nulla di nuovo, dunque, sotto ogni punto di vista. La sceneggiatura principe resta grossomodo invariata e l'analisi che avrebbe dovuto americanizzarla rimane anche lei vecchia, fuori tempo massimo, piazzata forzatamente e non per una reale necessità o urgenza. Di questo ne risente tantissimo allora "Il Segreto Dei Suoi Occhi", precisamente ne risente in quella che era (o doveva essere) la sua portata emotiva, originariamente devastante e qui, nella riproposizione, ridotta ai minimi termini, diventando solo parte di un thriller, più o meno solido, al quale si assiste con un'attenzione non esattamente altissima, volubile esattamente come è volubile il lavoro progettato da Ray.
Del resto questi sono ragionamenti che nel 2015 fanno fatica ad esser presi in considerazione e analizzati. Sono ragionamenti che il cinema, così come la televisione, in passato come oggi, hanno già eseguito e lo hanno fatto approfonditamente, a vari livelli e molto, molto più nitidamente di quanto Ray si sia sforzato di fare. Perché poi, a dirla tutta, c'è un enorme differenza tra chi ha davvero qualcosa da dire sul proprio paese e chi invece deve farlo solo per trovare una giustificazione valida che gli consenta di realizzare la copia sbiadita di un film enorme.
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