Il segreto del successo de “Il Segreto”

Creato il 09 dicembre 2013 da Giannig77

Devo ammettere che ogni tanto mia mamma ha delle felici intuizioni. Una di queste è stata “rivelarmi” quanto fosse interessante la telenovela “Il Segreto”, ormai divenuto “caso televisivo” dell’anno. Tutto questo in tempi non sospetti, quando la soap era stata inserita, senza nemmeno troppe pretese, in un povero palinsesto estivo, tra un film della Rosamunde Pilcher e un altro.

i protagonisti della serie: Tristan e Pepa

Insomma, sembrava poco più che un esperimento, neanche troppo rischioso, vista la collocazione e il periodo in questione non certo favorevole al lancio di nuovi prodotti. Invece, puntata dopo puntata, i segreti evocati sin dal titolo dell’opera sono riusciti ad appassionare milioni di telespettatori, la maggior parte ovviamente femmine, ma questo più che altro per il target ben definito a cui fanno da riferimento programmi simili. A me è capitato giocoforza di vederne diverse puntate, perché mia mamma,  che mi ha fatto assistenza in pratica per tutta la mia lunghissima degenza ospedaliera di quest’anno, appunto aveva iniziato a seguirlo casualmente, unico svago diciamo così in mezzo alle tante preoccupazioni per la mia salute all’epoca. Così io, sdrammatizzando e un po’ perché comunque mi piace condividere le cose con i miei, ho iniziato a guardare con lei quella mezzoretta di puntata, spesso commentando in modo pungente o ironico le vicende della bella Pepa e del bel tenebroso Tristan. Non avrei immaginato che, a distanza di mesi, il programma diventasse uno di quelli di punta dell’ammiraglia Mediaset ma tant’è , ne prendo atto! Gli ingredienti del successo de “Il Segreto” alla fine credo risiedano nella semplicità della trama che, in sostanza, riprende il tema dell’amore contrastato dei potenti tra la povera ragazza e il ricco uomo, nei tanti piccoli e grandi segreti che ogni protagonista si porta in serbo, nella genuinità di un mondo (quello di inizio del ventesimo secolo) rievocato con una dovizia di particolari molto pertinente, precisa, attenta.

Belle scenografie, stupendi costumi, un linguaggio preso in prestito dall’epoca, con ricostruzioni grammaticali e lessicali magari desuete o buffe ma molto efficaci, e soprattutto con un tocco di leggerezza, ben incarnati in alcuni personaggi (la famiglia del sindaco), che ben fa da contrappeso a una vicenda che non disdegna scene e temi anche pesanti. E allora, nonostante una trama pressoché scontata, ecco che questa telenovela promette di rinverdire sempre più i fasti di un genere caduto quasi in disuso da noi (anche se alimentato negli ultimi mesi dalla proiezione di repliche in alcuni canali del digitale terrestre), dopo gli anni d’oro di serie come “Manuela” o “Cuore Selvaggio”.. specie se i protagonisti continueranno ad essere pompati oltremisura da programmi come “Verissimo o Pomeriggio Cinque”!!!


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