Il segreto della felicità: impariamo dagli errori degli artisti sfigati e dei geni incompresi

Creato il 13 gennaio 2016 da Scaccoalleregine @ScaccoALeRegine
Settimana scorsa, a cena con amici, si animava una discussione con pareri divergenti circa gli artisti e i personaggi illustri riconosciuti come tali solo postumi. Cercando a fatica di riassumere in una sola parola la mia opinione potrei dire sticazzi, includendo nella parola tutto il disagio e lo sconforto di un essere umano la cui vita è stata interamente spesa in una dedizione di pensieri, parole, opere e omissioni che non sono stati minimamente cagati. Poi è morto e sulla tomba gli hanno scritto perché io valgo. sticazzi



Galileo Galilei avrebbe potuto godersi le colline toscane con un buon bicchiere di vino rosso e un prandium a base di farinata di miglio o carni in crosta di pane. E invece si è fatto lo sbatta di scoprire cose tipo Ganimede, il peso dell'aria e l'isocronismo delle oscillazioni del pendolo.
Anziché dargli mille punti fragola lo hanno sospettato di eresia, accusato di sovversione, condannato, processato e costretto a rinnegare le sue idee. Oggi ogni enciclopedia lo definisce il padre della scienza moderna . sticazzi

Vincent van Gogh poteva comprarsi la scatola da trentasei dei pastelli Giotto, un libro da colorare coi mandala e finirla lì. E invece no, s'è fatto prendere la mano con un'art therapy ossessivo compulsiva costituita da 900 tele e più di 1.000 disegnini che nessuno si inculava.
Il tutto condito da: nome di battesimo del fratello maggiore morto, padre pastore protestante che lo ammorbava, ustione volontaria della mano su una lampada a olio perché la cugina aveva rifiutato il suo corteggiamento, convivenza con una prostituta trentenne, alcolizzata e butterata dal vaiolo dalla quale prese la gonorrea, disturbi bipolari, orecchio mozzato come Farouk Kassam, schizofrenia, alcolismo e altre varie ed eventuali che si sono concluse nella morte a trentasette anni per colpo di arma da fuoco. Il suicidio è l'ipotesi più accreditata ma forse anche no e non oso immaginare la preoccupazione redazionale della Sciarelli e di Gianloreto Carbone. Oggi Van Gogh è considerato uno dei pittori più grandi e riconoscibili della storia e le sue opere sono tra i dipinti più costosi al mondo. sticazzi



Antonio Vivaldi poteva andare avanti a suonare bene il violino che gli rendeva lavoro, onori e soldi per comprarsi le parrucche e invece si mise a produrre più di 800 composizioni che lì per lì sono anche piaciute ma poi passate subito di moda come un misero paio di ciabattazzi col pelo. Così, decise di abbandonare la Venezia serenissima, fighissima e levissima di quei tempi per trovar comprensione e monete a Vienna ma, come nelle peggio partite di Uno, gli uscì nuovamente la carta azione salta un turno: guerra di successione austriaca, crisi, chiusura di tutti teatri, depre, infezione intestinale, morte. Così scagato dal mondo che la casa in cui morì è oggi un hotel col nome di una torta. La sua biografia è una delle più lacunose perché prima del ventesimo secolo rimase dimenticato dalla storia e dalla musicologia mondiale.
Oggi Vivaldi è considerato uno dei più grandi compositori dell'epoca barocca, la sua Primavera è stata per decenni una hit parade delle musiche di attesa dei centralini italiani, gli hanno intitolato un cratere su Mercurio e le sue Quattro Stagioni sono rimembrate ogni volta che decidiamo quale pizza ordinare. sticazzi



Salutiamo anche Nietzsche, Baudelaire, Ligabue, Edgar Allan Poe e tutto il resto del Titanic ai quali vorrei parlare dei successi di Antonio Razzi chiedere se vale la pena tentare di fare cose grandiose avendo un 50% di probabilità che non ti caghino mai di subire l'umiliazione di non essere capito dai tuoi contemporanei. E se poi ci aggiungiamo Saturno contro, con le probabilità di insuccesso che si impennano all'80%, vale proprio la pena tentare di cambiare la storia dell'umanità?
Quando cerco risposte ai quesiti importanti della vita, penso a cosa farebbe Orietta Berti oppure invoco il potere di Raffaele Morelli che certamente ci direbbe: perché diventare infelici per cercare di cambiare la storia del mondo quando possiamo diventare felici cambiando la storia della nostra vita? Quante volte ci capita di sentirci sbagliati? Oggi la gente si sente troppo sotto pressione ma noi dobbiamo dimenticare le aspettative, l'ansia da prestazione, non si vive per fare felici gli altri ma per fare felici noi stessi, liberariamo la nostra ispirazione, facciamo quello che ci piace quando ci piace, è il più bel regalo che ci possiamo fare.


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