Il segreto della libreria sempre aperta di Robin Sloan

Creato il 03 luglio 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Robin Sloan

Ex manager di Twitter, ha trentadue anni e vive a San Francisco. Fan sfegatato delle nuove tecnologie, si trova altrettanto a suo agio nel prestigioso Grolier Club di Manhattan, cenacolo di esperti di libri antichi e rari, drogati di inchiostro e carta. E lo si nota dal suo romanzo d’esordio Il segreto della libreria sempre aperta, una storia stile Borges in chiave tecnologica, che è subito entrato nella classifica del New York Times ed è stato venduto in tutto il mondo.

Sito: http://www.ilsegretodellalibreria.com/

Titolo: Il segreto della libreria sempre aperta
Autore: Robin Sloan
Serie: //
Edito da: Corbaccio (collana: Narratori Corbaccio)
Prezzo: 16,40 € 
Genere:  Romanzo
Pagine: 306 p.
Voto

   

Trama: La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l’hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno… di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all’inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa… Clay si butta a capofitto nell’analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google… E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora…
Fra secolari codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, con intelligenza, ritmo e umorismo, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d’amore e d’avventura sui libri per i lettori del ventunesimo secolo.

Recensione
di Antanasia

 Non ho la minima idea del contenuto di quei volumi, e restarne all’oscuro fa parte della mia occupazione. Dopo la prova sulla scala, quando sono stato assunto, Penumbra si alzò dietro la scrivania dell’ingresso, fissandomi con i suoi luccicanti occhi blu. “In questo lavoro esistono tre regole molto rigide. Non azzardarti a prenderle sotto gamba.”

Un romanzo incredibilmente avvincente e dal misterioso fascino, dato da quelle atmosfere che solo  le librerie, ricche di antichità e rarità, sanno dare. Il tutto accompagnato da uno stile scorrevole e semplice, nel quale l’autore alterna momenti d’intrighi enigmatici alla leggerezza di semplici atti quotidiani, con scene molto divertenti, destando nel lettore spirito di avventura.
Inoltre, riecheggia in tutto il libro l’importanza di testi antichi di un valore che non può quantificarsi nel materiale, bensì nei nobili sentimenti quali amore e amicizia: sentimenti che si tramandano da secoli con racconti, manuali e caratteri tipografici che lasciano la loro impronta per sempre. Infatti, il fulcro della storia è in parte questo, oltre alla spiegazione, a tratti fin troppo dettagliata, dell’utilità delle tecnologie moderne, in primis il noto motore di ricerca: Google. Nonostante l’aiuto e le varie agevolazioni che questo motore ci dà ogni giorno, il protagonista del romanzo e gli altri personaggi capiranno che ha dei limiti. Non tutti però la pensano così.

Andando a lavorare in una libreria molto particolare, Clay conosce persone piuttosto bizzarre, alcune anche inquietanti, ma una sera incontra Kat: carina, sveglia e con un computer al posto del cervello. Kat è una brillante googler, convinta che il grande motore di ricerca possa fare di tutto, anche arrivare all’immortalità… Questo suo aspetto, che diventa sempre più pungente andando avanti nella lettura, è un po’ irritante, ma almeno all’inizio affascinerà molto Clay, il quale, da buon (ex) web designer non può che apprezzare tutto ciò che è programmazione.
La curiosità di alcuni amici invoglia Clay a trasgredire alcune delle regole che il suo misterioso datore di lavoro, il signor Penumbra, gli ha imposto prima di assumerlo, trascinandolo dentro un enigma ultracentenario… Quale mistero cela La Libreria Sempre Aperta del signor Penumbra? Che cosa contengono i libri del “catalogo dell’Oltretutto”? Queste sono solo le prime domande che il nostro semplice e ingegnoso protagonista si pone, da qui in poi si parte alla ricerca di risposte, nuovi quesiti e un’avventura dopo l’altra.

I battiti del cuore aumentano. Ho trentuno secondi a disposizione per digitare il codice. Mi sbrigo. 1-5-1-5. La data di morte di Aldo Manuzio, anche se, a Sentire la Costola Intatta, lui non è mai defunto.

Il migliore amico di Clay, Neel è come un fratello, si conoscono sin da piccoli e la loro amicizia è nata da una passione comune, vale a dire Le cronache del canto del drago, una saga di Clark Moffat, il cui contenuto, visto da una certa prospettiva, sarà molto interessante. Anche Mat, il coinquilino di Clay, darà una mano a questa ingegnosa comitiva con le sue doti artistiche; Oliver, il commesso del turno di pomeriggio, con la sua passione per i reperti archeologici. Andando avanti con la lettura, il romanzo s’impreziosirà di personaggi e luoghi, aumentando il mistero: chi è Corvina? Cos’è la Costola Intatta e quella frase ricorrente, “festina lente”?
L’avventura parte dalla libreria di San Francisco, si sposterà a New York, mostrando un lato del tutto sconosciuto della grande mela, per arrivare nel deserto del Nevada e far ritorno…alle origini.

Ciò che mi ha colpito della storia è il graduale crescere dell’interesse per le cose antiche, per i libri, da parte di una persona che prima non le teneva molto in considerazione, essendo poi appassionato delle nuove tecnologie, e tutto ciò grazie al grande Aldo Manuzio e il suo caro amico Griffo Gerritszoon, due figure fondamentali nella storia dell’editoria e della tipografia. Già questi due nomi affascinano, messi poi in un ambiente come quello che Sloan ha saputo creare il risultato è un libro da ricordare, ma non solo, i libri in generale: lo scrittore ha raccontato, attraverso questa particolare avventura enigmatica, un percorso ben preciso della storia del libro in tutte le sue parti, con semplicità e umorismo tali da risvegliare nel lettore l’interesse, o comunque la curiosità, per quelle “cose vecchie” di altri secoli che, andando avanti il progresso, si sono accantonate, pur restando sempre e comunque attuali, perché Manuzio e Gerritszoon sono ovunque intorno a noi e destinati e restarci sempre.
Tutto il libro ha un’ottima coerenza tra personalità dei vari personaggi e dialoghi e tempi. Risultato: una lettura piacevole e, perché no, illuminante in un certo senso. Consiglio, quindi, la lettura di questo romanzo a chiunque abbia voglia di fare un viaggio avventuroso nei meandri di un tempo lontano, ma ancora attuale, e ai curiosi.
Festina Lente!  


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