Il segreto di Vera Drake di Mike Leigh

Creato il 13 dicembre 2013 da Spaceoddity
Il segreto di Vera Drake (2004, tit. or. semplicemente Vera Drake) di Mike Leigh è un film-problema, una di quelle storie destinate un po' a far parlare di sé. Quando accade l'episodio di cui si parla siamo alla fine del 1950, in Inghilterra. La protagonista è una donna, Vera Drake (Imelda Staunton), madre di famiglia esemplare, donna amata e rispettata da tutti, donna forse non colta, ma aperta, cordiale e disponibile. Ha una famiglia meravigliosa, nella quale si inserisce perfettamente, ma aiuta le donne ad abortire quando la strada ufficiale - per questioni economiche o d'altro tipo - è impraticabile. Lei da molti sarebbe detta oggi "innocente", nel senso che è responsabile, ma non colpevole di un crimine, convinta com'è di farlo per il bene delle ragazze e non per infrangere la legge: Vera Drake vuole solo aiutare delle donne, ma commette un reato e per questo finisce davanti al giudice (un giudice d'eccezione nella persona di Jim Broadbent). In realtà, però, come spesso accade Vera Drake viene incriminata per un incidente di percorso, uno di quegli scherzi che fanno saltar via la maschera ipocrita della società: una ragazza è stata sul punto di morire e sua madre è stata costretta dalla polizia a indicare la colpevole. Altrimenti nessuno avrebbe mai conteggiato la colpa di Vera Drake.
La sceneggiatura deve affrontare qui un nodo spinoso che consiste nel ritrarre la donna mentre l'attenzione collettiva è ossessionata dall'idea di colpevolezza e dunque il pubblico è "distratto". In particolare, rimane un po' in penombra il ruolo odioso di Lily (Ruth Sheen), mediatrice tra Vera e le ragazze e colpevole di un mercato nero dell'aborto illegale di cui la protagonista appare all'oscuro. Tale attenzione al bilancino dei dettagli è senz'altro comprensibile, però purtroppo sfoca il problema del film. Con il defilarsi di Lily, con l'insistere su personaggi marginali come quello del futuro genero di Vera, Reg (un superlativo Eddie Marsan), con il montare della rabbia, se si vuole, è anche vero che si perde qualcosa di vitale. È vero, è l'Inghilterra dell'immediato secondo dopoguerra e si può far ricorso a tutti i rottami di vittorianesimo che si vuole a meno di tre anni dall'elezione di Elisabetta II, ma Il segreto di Vera Drake finisce con il non essere più neanche un film sull'aborto, quanto sul segreto... e su un segreto di Pulcinella, data la frequenza del reato di aborto clandestino. Si capisce bene che ciò depotenzia l'entusiasmo, il tifo dello spettatore, che si sente un po' disorientato e tradito. Nulla da ridire sugli interpreti e sulla realizzazione, come film "in costume" funziona ed è (forse prevedibile, ma) garbato. Però, ahinoi, il nodo rimane irrisolto e le soluzioni non giustificano l'impegno (oltre due ore di film). Anche a voler "solo" raccontare una storia, ci si aspetta che l'impegno morale al quale ci si appella si saldi con una narrazione efficace che qui manca.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :