Cominciamo col dire che non esiste alcun segreto. Un blog funziona se è onesto, se chi lo gestisce e ci scrive sopra è se stesso, e non prova a essere un altro. Oltre agli altri requisiti: fortuna, buona capacità di scrittura, stile sobrio, senza paroloni.
So che è sempre possibile barare sull’onestà, certo.
E mi rendo conto che quello che ho appena scritto può sembrare una banalità colossale.
Allora ricominciamo da capo (più o meno).
Nel titolo del post non ho scritto “creare un blog di successo”, bensì “interessante”. Se l’obiettivo è raggiungere migliaia di utenti, e fare i soldi, ci sono in giro molte guide al riguardo. Google a quello serve.
Preferisco spiegare come raggiungere le persone, non come avere grandi numeri.
La regola principe per creare un blog interessante (secondo me), è la seguente.
Ogni post che scrivi deve giustificare la propria esistenza. Perciò se non sai cosa scrivere, la soluzione esiste: non scrivere. Non devi aggiornare a tutti i costi. Non sei così indispensabile come credi; le previsioni del tempo creano molte più attese dei tuoi post. Fattene una ragione.
Inoltre sarebbe bene che prima di pubblicare qualcosa ci si chiedesse:
È un contenuto su cui il lettore spenderebbe il proprio tempo?
La risposta spesso è “Sì” anche quando dovrebbe essere un sonoro “No”. Ci pensa poi la legge della Rete a rimettere a posto le cose. Appena il lettore arriva sul blog, getta un’occhiata (non legge, quello dopo forse, bensì “scannerizza” come dicono i guru del settore), e in un paio di secondi decide.
Se il “Sì” alla tua domanda era fondato, si passa dalla scannerizzazione, alla lettura. Altrimenti…
Parecchie persone potrebbero sottolineare che il Web è zeppo di blog per nulla interessanti, ma che vantano accessi e commenti. Vero. Prendiamo un esempio che esula dall’argomento. Facebook è uno dei siti che sfodera una delle interfacce peggiori in assoluto, capace di rendere quella di eBay un capolavoro di usabilità. Eppure ha 750 milioni di utenti.
Ma io non parlo di successo, ricordi? Bensì di “interesse”; un ingrediente capace di far sentire l’utente una persona, non uno dei tanti. Se cerchi il primo, nessun problema, ma stai leggendo il post sbagliato. Se viceversa hai orrore dell’omologazione, dei numeri che macinano tutto, è persino possibile che alla fine tu mi dia ragione.
È più facile gestire un blog se l’argomento trattato è la scrittura? Non credo affatto, anzi.
Da una parte hai a che fare con persone che amano dannatamente i libri, e perciò sono inclini a pretendere qualità in ogni tuo post.
Dall’altra, esiste una pletora di esordienti che immagina basti ripetere “Ho scritto un libro, ho scritto un libro, ho scritto un libro” per ottenere fiducia, ammirazione ed enorme considerazione.
Per farla breve: un blog che non abbia come obiettivo i numeri, ma le persone; che voglia creare relazioni, che si basi sulla conversazione ha una lunga strada in salita. Però esiste un pubblico di persone che di venditori, imbonitori, chiacchieroni ne ha fin sopra la punta dei capelli. E cerca una via di fuga a questo stato di cose proprio sul Web.
Non è facile raggiungerlo. Se però detesti le chiacchiere, può persino essere divertente provarci.