Se dunque proprio dobbiamo farci degli auguri, allora facciamoceli di buone feste (giusto perché il periodo è tale per cui le cose spiacevoli possono assumere contorni maggiormente affilati), ma – meglio ancora – di Buon Anno, che benché non serva a un’emerita mazza, almeno ci consola e rinfocola un poco le nostre speranze per il futuro, che la speranza per il futuro è il motore del nostro agire e (solo) il nostro agire fa’ sì che le nostre speranze provino in qualche modo a tramutarsi in realtà, che poi non è altro che il paradigma intorno al quale ruota tutto il nostro (provare a) vivere.
Ed è questo quello che auguro a tutti voi.