Il senso della vita… AMORE?
Senz’alcun dubbio trovare l’amore della propria vita da un senso di felicità inappagabile, indipendentemente da chi scegliamo come entità a cui dedicare il nostro cuore. Noi stessi, il partner, i genitori, i figli, Dio, i poveri, un bel cagnolino… l’amore può essere il “leit motive” che ci spinge oltre le barriere dell’infelicità… ma durerà per sempre?
Il senso della vita… LAVORO?
Bello essere appagati dalla carriera intrapresa, dalla nostra principale attività quotidiana che non solo ci permette di vivere bene, comprare quella casa o quell’automobile, vestirsi secondo i propri gusti o godersi meravigliose vacanze… può essere il lavoro la fonte principale del significato che attribuiamo alla nostra vita? Allora quando andrò in pensione (semmai la vedrò!) non avrà più senso la mia vita… che triste immagine!
Il senso della vita… SALUTE?
Stare bene è certamente un must. “L’importante è la salute” solevano dire le mie care nonne e chissà quante volte l’avrai sentito dire in vita tua… ma siamo veramente sicuri che sia sufficiente essere in perfetta salute quando manca magari l’amore, il lavoro e si abbraccia l’esistenza soli come un cane?
Il senso della vita… PACE?
La pace, che bella cosa. L’ho sempre sognata e sono certo di averla trovata, almeno dentro di me. Però ogni tanto pure io sento di perderla durante qualche piccola lite, scontro o discussione, quando qualche lotta intestina fa capolino dal mio io profondo, sempre alla ricerca di quel famoso equilibrio. Ma che vita sarebbe senza un minimo di battaglie per trovare la pace? Te lo dico io: un grandissimo rompimento di p…e, non credi?
Il senso della vita? MORIRE! (esercizio rapido)
Come come? Forse starai strabuzzando gli occhi o pensi che stia scherzando… ma non lo sono affatto, sono serissimo, così come seriamente credo in questa frase tratta dal “Gorin no so” (il celebre “libro dei 5 anelli” di Miyamoto Musashi):
Ho scoperto che la via del samurai è la morte.
Torniamo ai giorni nostri, in cui recentemente ho studiato PNL e apprezzato lo scrittore Steven Covey che tratta la “mission”, lo scopo della propria esistenza. Mission intesa come “dichiarazione di intenti personale” che per essere scritta suggerisce di partire dalla fine, immaginando il giorno del proprio funerale. So che non è una bella visualizzazione ma la morte fa parte delle persone, a me personalmente non fa paura e non da alcun fastidio pensarci. Ritengo un lavoro davvero interessante immaginare quando non ci sarò più… Cosa penserà di me la gente che mi ha conosciuto? Che segno avrò lasciato nelle loro vite e nei loro cuori? Prova ora questo rapidissimo ma efficacissimo esercizio.
Devi solo chiudere gli occhi dopo aver letto ogni singola domanda e provare a immaginare il giorno del tuo funerale:
- Qual è stato l’aspetto più importante della mia vita? (lavoro, salute, amore, pace, altro?)
- Quali sono stati i miei punti di forza? (qualità caratteriali, cosa ho saputo fare, ecc.)
- Quale eredità ho lasciato ai miei figli o ai miei amici? (che arricchimento gli ho dato, non materiale)
- Come ho vissuto? (pienamente, potevo dare di più, uno schifo, altro?)
Respira lentamente per qualche secondo, riordina le idee nella tua mente e poi cerca di scrivere almeno la risposta alla prima domanda, esprimemdola in positivo, iniziando magari con “lo scopo della mia vita è…”. Non dev’essere troppo lunga però l’importante che usi parole cariche delle tue emozioni; prova poi a ripeterla ad alta voce, quando sei da solo, e ascolta le sensazioni che genera il solo pronunciarla… coraggio, scrivila ora nei commenti!!!
Puoi anche mettere un bel “chissenefrega” talvolta anch’io lo dico. Tanta fatica per poi morire, tanto vale godersi la vita, e poi se questo è il mio ultimo giorno… no no e ancora no! Io cerco di viverlo bene/al meglio come tutti gli altri giorni, ascoltando la più bella definizione che io abbia mai sentito sinora…
…il senso della vita: beh, non è niente di speciale… siate gentili con il prossimo, non mangiate i grassi, leggete un buon libro, fate passeggiate e cercate di vivere in pace e armonia con gente di ogni fede o nazione (Monthy Python).
Semplicissima, basta solo seguirla alla lettera (io non sempre ci riesco, poiché ogni tanto mangio qualche grasso!) e tu?
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Stefano Bresciani
Presidente e Dir.Tecnico a Bushidokai ShinGiTai A.S.D. Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore.Ultimi post di Stefano Bresciani (vedi tutti)
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