Con il termine scienza di solito si vuole intendere un metodo particolare di scoprire delle cose. Scienza deriva dal latino scientia che significa conoscenza. Qualche volta con scienza si intende l’insieme delle conoscenze che prendono vita dalle cose scoperte, ma si possono anche intendere “tutte le cose nuove che si possono fare usando la conoscenza acquisita”.
Se si guarda alla pagina delle scienze in un qualsiasi rivista o quotidiano si può rilevare come che per il 50 per cento si tratta di nuove scoperte, e per il restante 50 per cento di nuove cose che si possono fare o che già si fanno. E’ lampante quindi che la definizione corrente di scienza includa anche la tecnologia.
Richard P. Feynman ne Il senso delle cose esamina molto bene l’aspetto della tecnologia spiegando che la più evidente caratteristica della scienza è che si può applicare e che grazie ad essa nuove cose diventano possibili.
Senza lo sviluppo della scienza non ci sarebbe nemmeno stata la rivoluzione industriale. “La capacità che abbiamo oggi di produrre cibo in quantità sufficiente per popolazioni così grandi, di controllare le malattie, o il fatto stesso che gli uomini possono essere liberi, senza bisogno di schiavi per assicurare la piena produzione, sono molto probabilmente il risultato dello sviluppo di mezzi di produzione scientifici.”
Con questo potere di produrre cose nuove non abbiamo però avuto in dotazione un libretto di istruzioni che ci dica come usarlo, se per il bene o per il male. E’ chiaro quindi che “il risultato sarà buono o cattivo a seconda di come verrà usato”. Perfezionare e incrementare la produzione è molto importante, ma non sono da dimenticare i problemi legati all’automazione. “Siamo tutti contenti dei progressi della medicina, ma ci preoccupiamo dei tassi demografici, e del fatto che non si muore più delle malattie che abbiamo debellato. E addirittura gli scienziati, forti della conoscenza dei batteri, lavorano in segreto come pazzi per creare malattie per cui nessun altro possa mai trovare una cura. Siamo tutti contenti dello sviluppo del trasporto aereo, e affascinati dai grandi aeroplani, ma rabbrividiamo al pensiero delle devastazioni prodotte dalla guerra aerea. Ci compiacciamo della possibilità di comunicazione tra nazioni diverse, ma ci preocci~piamo di poter essere spiati con tanta facilità. E eccitante poter finalmente viaggiare nello spazio; senza dubbio avremo qualche guaio anche lì. Il più noto di questi squilibri è lo sviluppo dell’energia nucleare e i problemi che ovviamente comporta.”
Richard P. Feynman
Il senso delle cose
(traduzione di Laura Servidei)
Adelphi