Sensi di colpa verso i figli: la loro giornata la passano in parte all'asilo e in parte con i nonni. Questo vuol dire vederli crescere a tratti e assistere a racconti di esperienze nuove a cui noi non abbiamo partecipato. Significa regalargli qualche ora la sera che, visto la stanchezza, non è sempre di qualità, concentrare tutto nel week end e a volte cercare di colmare l'assenza con qualche "si" di troppo e di sicuro poco educativo. Spesso significa anche non esserci quando stanno male, perché non sempre puoi concederti l'assenza dal lavoro e allora sarà qualcun altro a curarli per noi. Queste considerazioni sono tristi, c'è poco da fare, i tuoi figli che piangono quando te ne vai o ti ricordano che "Sei sempre al lavoro", ti mettono di fronte alla verità nuda e cruda e specchiarsi non sempre è piacevole. Con questi sensi di colpa io vivo piuttosto male, ovvero non mi sono abituata ne, credo di riuscirci in futuro. A nulla valgono le motivazioni, tra l'altro valide, che mi do. Mi dispiace di non esserci, punto.
Un po' meno angoscianti, ma pur sempre presenti sono poi i sensi di colpa nei confronti dell' Ipernonna che ha la SUA giornata scandita dai MIEI impegni. Lei si mette a disposizione e anche se lo fa con il cuore, a volte, la sera, la vedo stanca e mi dico che me ne sto approfittando che devo organizzarmi meglio per sollevarla più possibile da questo compito. So che lei, come me, cerca di non ammalarsi perché se dovesse capitare, saremmo tutti nei guai e, di fatto, nelle rare volte in cui è capitato, si è quasi scusata! Diciamo che con lei ho un conto aperto perennemente in rosso, saldarlo sarà impossibile ma voglio organizzarmi per lo meno per un rimborso a rate.Questione delicata: il Principe. Qui la volontà di risarcirlo del tanto tempo sottratto non basta, la realtà è che a mancare è proprio il tempo per farlo, ed essere solidali e capirsi l'uno con l'altro, aiuta sì, ma non può essere una scusante. Diciamo che ci "accantoniamo" a vicenda troppo spesso, però ci guardiamo da lontano pensando "Quanto è bella quell'entità lì". A guardarmi intorno capisco che la situazione è comune e che man mano che i figli cresceranno, riusciremo a "raccattare" qualche momento in più.
Per ultimo ci metto anche i sensi di colpa verso il lavoro, la casa e me stessa. Non riuscire a fare tutto, subito e al meglio, non è da me. Volermi dedicare qualche ora e non riuscirci, mi fa sentire trascurata, avere un numero indefinito di lavatrici in attesa mi fa sembrare non adatta, di sicuro imperfetta in tutte le sfaccettature. Però mi ritengo anche una pratica e se ravviso un problema io so che devo risolverlo, i sensi di colpa dipendono principalmente da come ho organizzato i tempi, evidentemente sbagliando.
Raccontatemi come fate voi, come vi organizzate, le strategie che usate, insomma tutto ciò che vi viene in mente e proverò a correggere il tiro.