Il senso di questo natale.

Creato il 21 dicembre 2011 da Nina
Sono giorni mesti, mestissimi. Lo spirito del natale non viene più a farmi visita da diversi anni ormai, ma non è di lui che sento la mancanza. I vuoti sono ben altri.Attorno a me la follia consumistica è al suo massimo storico, la crisi è evaporata, come non ci fosse mai stata.Se prendo la macchina per una validissima ragione, tipo andare al lavoro o alle poste per spedire un libro, rimango intrappolata e fatico a raggiungere la meta. Poi smadonno per trovare posto. La posta è satura, come non mai, allora rinuncio. Ci metto quasi un'ora per percorrere un tragitto che normalmente ne richiederebbe 15. Massimo. Questo periodo dell'anno mi esaurisce, mi barrico in casa tipo assediata. Divento insofferente, non capisco l'agitazione, l'isteria di massa. E' più forte di me. Chiamatemi cinica, non mi offendo.Se il natale ha un senso per me è uno e uno soltanto, applicabile a qualunque periodo dell'anno: stringersi l'un l'altro, scaldarsi a vicenda, far sentire il nostro amore, la nostra presenza, il nostro sostegno alle persone che incontriamo lungo il nostro percorso. Accoglierle. Arricchire la loro esistenza facendogli dono di una parte di noi. Non ho soldi per fare regali. Ma posso fare tanto di più per chi amo.Difatti non è questo a pesare, questo lo sopporto. Ciò che fa male oggi, ieri, da lunedì, ciò che preme dentro e grida di rabbia non è accaduto a me, in prima persona, ma è come se lo fosse.
Non so più in cosa credere, non so perché le istituzioni non credono in noi. Uso volutamente il NOI perché potrebbe accadere a me, a voi, a chiunque un giorno scelga e decida di adottare un figlio.Ho poche parole, la maggior parte le ho spese a ragionare e frugare, a cercare di capire con Lui. E per stare vicina a lei. LEI che ha subito l'offesa e l'umiliazione più grandi, da chi si arroga il diritto, la presunzione di poter giudicare due esseri umani sulla base di una relazione scritta. Una donna, un giudice, che non sa, eppure è convinta di sapere e per arroganza, superficialità, fretta, indifferenza ha segnato le sorti di due esseri umani, ha chiuso in faccia a loro la porta delle possibilità, obbligandoli a fare i conti con le sue dure e sprezzanti parole. Mettendoli in dubbio come individui prima e coppia poi, pretendendo da loro risposte che nessun genitore naturale avrebbe. Quasi che voler adottare un figlio sia la manifestazione di una stortura, qualcosa che non funziona e che bisogna scoprire. Perciò si indaga, si mette volutamente e ripetutamente in difficoltà la coppia, per trovare quel che non va in loro, la debolezza che li spinge a insistere per poter dare  amore e cure a un figlio che non è loro. Debolezza, errore, falla. Che senso ha? 
Non è nobile l'intenzione di voler adottare una creatura, dargli una seconda occasione di felicità?Non meritano forse, già solo per questo, stima e rispetto? Si, la mia si. Tutta.
E' quasi natale e io faccio ancor più fatica a gioire.
E al prossimo che, dal basso della sua ignoranza, si permette di dire:
- Perché vi accanite così? Adottate un figlio, con tutti i bambini che soffrono...-
gli sputo in un occhio.
Gli aggiornamenti di Ilaria/Sandra li trovate nella rubrica ADOPTION MODE: ON. Nella sidebar.Chioso con le sue parole arrivate via mail, quelle che mi sono rimaste appiccicate, che mi hanno lacerata dentro:
"Penso a tutte le persone che non comprendono e giudicano il nostro dolore. Li avrei messi in quel tribunale ieri, a sentire le puttanate che ho sentito io, a farmi guardare come siamo stati guardati noi, con compatimento.
Quando ha preso la relazione e l'ha buttata sulla scrivania con disprezzo.Da ieri ho delle nuove rughe, e non mi andranno mai più via".


Buon natale un cazzo.



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