Il sentiero di Ho Chi Minh in Laos: Xepon

Creato il 06 agosto 2014 da Pietro Acquistapace

La facciata del tempio di Xepon Keo

Su Farfalle e trincee abbiamo già parlato dell’importanza rivestita dal sentiero di Ho Chi Minh durante la Guerra del Vietnam. Questo dedalo di camminamenti correva sul confine tra Vietnam, Laos e Cambogia in zone ancora oggi difficilmente raggiungibili. Una di queste si trova nei pressi di Xepon, una piccola cittadina situata nel centro Laos centrale, al di fuori delle principali rotte turistiche. Visitare Xepon e l’area circostante permette di entrare nel cuore della vita quotidiana dei laotiani, un’esperienza davvero interessante e non comune.

I resti della banca nella vecchia Xepon

Già prima dello scoppio delle ostilità in Vietnam Xepon rivestiva una notevole importanza strategica: nei suoi dintorni la Francia, che al tempo colonizzava il Laos, vi aveva infatti costruito una base aerea. Le forze militari laotiane cessarono però di sorvegliare la base nel 1961, con il risultato che questa cadde in mani nordvietnamite. Xepon, come Vieng Xai, si trova a brevissima distanza dal confine vietnamita, il che la rese per forza di cose estremamente legata al sentiero di Ho Chi Minh. L’odierna Xepon è stata addirittura ricostruita dopo la fine della guerra, essendo la città orignaria stata completamente rasa al suolo. I postumi di quella guerra sono a tutt’oggi molto pesanti per il Laos, visto che ancora numerosissimi sono gli ordigni inesplosi, come le vittime che continuano a mietere.

Xepon Keo oggi

Gli Stati Uniti vedevano nella base aerea costruita dai francesi un pericolo enorme per l’andamento della guerra, e nel 1971 decisero di distruggerla. A partire dall’8 febbraio di quell’anno prese il via l’operazione Lam Son 719, in sostanza la messa in pratica delle dichiarazioni secondo cui il Laos, a furia di bombe, sarebbe stato riportato all’”età della pietra”. Invece l’operazione si concluse circa un mese e mezzo dopo con un completo fiasco. Gli americani ed i sudvietnamiti persero immani quantità di viveri e munizioni, circa 8mila uomini e più di 100 elicotteri. Oggi le conseguenza di quelle vicende possono essere visti a Sepon Kao (vecchia Xepon), un villaggio perso nella foresta dove prima sorgeva Xepon.

Ingresso del museo di Ban Dong

Di quella che fu la cittadina non resta nulla, se non la facciata del tempio crivellata dai proiettili ed i resti di quella che fu la banca (un muro su di una collina). Rintracciare i resti di quello che fu il sentiero di Ho Chi Minh è cosa ardua, ma per fortuna a poca distanza da Xepon esiste un museo dedicato a quella ragnatela di sentieri. A Ban Dong, circa 20 km da Xepon, è stato infatti costruito un museo molto interessante che raccoglie reperti della guerra, come carri armati, elicotteri, auto militari e molto altro. Il museo di Ban Dong è una piacevole eccezione nel sistema museale laotiano, ricordando molto i musei della guerra di Hanoi e Saigon. E la collaborazione con il Vietnam viene ribadita dalla statue poste all’ingresso del museo. A poca distanza c’è anche un ponte costruito dai vietnamiti al termine della guerra, nel 1975.

Il ponte costruito dai vietnamiti

Xepon è una cittadina molto piccola, con solo un paio di guest house e praticamente nessun turista. Arrivarvi non è semplice in quanto si deve utilizzare mezzi locali, come il classico songthaew, una sorta di taxi collettivo, in sostanza delle panche sul cassone di un furgone. La città più vicina è Savannakhet, la capitale dell’omonima provincia in cui si trova Xepon. Tuttavia lo snodo del trasporto pubblico è la minuscola cittadina di Ban Xeno. Xepon possiede diversi ristoranti molto gradevoli ed una popolazione estremamente amichevole, ancora non molto avvezza ai turisti occidentali. Venire sino a qui vi metterà senza dubbio in contatto con la popolazione laotiana e la sua quotidianità, sicuramente un modo diverso di viaggiare in Laos.


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