-Bernanke avvisa: "Il piano di tagli alla spesa varato dai Repubblicani potrebbe costare all'economia Usa la perdita di circa 200.000 posti di lavoro. Il mese scorso la Camera dei Rappresentanti del Parlamento Usa, controllata dai Repubblicani, ha approvato un piano di tagli alla spesa federale per 61 mld di dollari da attuare in 7 mesi". Ora passerà al responso del Senato dove avrà qualche difficoltà d'essere approvata. (ANSA )
-In Europa invece, oltre ai tumulti nord-africani pesano i timori dei cosiddetti debiti sovrani, la paura di un surriscaldamento dell'inflazione, e l'incapacità del sistema europeo nel trovare un'accordo omogeneo e condiviso da tutti i suoi membri, al fine di risolvere gran parte dei problemi giacenti sul tappeto. Penso spesso a questa Europa come ad un progetto incompiuto ed inespresso a livello politico, decisamente limitato nella sua governance collegiale. Le varie iniziative che di volta in volta vengono presentate dai singoli stati, atte a migliorare la qualità del sistema, si scontrano spesso con il campanilismo dei vari partners europei. Siamo spavaldamente consapevoli che le problematiche economiche di ogni singolo paese, saranno comunque risolte in nome e per conto di quell'Europa che invece si guarda bene dall' essere un'entità politica gestita unicamente in funzione dei suoi membri. L'Europa monetaria secondo me non basta più. I padri fondatori d'altronde non volevano certo un soggetto azzoppato, con i limiti e i difetti di un'entità incompiuta! Speriamo che in un futuro prossimo di tutto queste incertezze se ne venga a capo, in modo d'aver una gestione meno problematica di questo Vecchio Continente che tanto sta a cuore ai suoi fieri abitanti.