1° gennaio, vi sarete appena svegliati, magari con un bel mal di testa, di quelli che impongono un oki per colazione, e, magari, non avete visto il doodle che Big G. ha inserito sulla vostra homepage.
Poco male, il doodle, oggi, lo decidiamo qui a FailCaffè, ed ha la sagoma alta e dinoccolata di Giorgio Gaber, di cui oggi ricorre il decennale della morte.
Ma, d’altronde, non serve che io stia qui a fare il suo panegirico, davvero non ce n’è bisogno!
Perché, nella maniera forse più banale, o forse semplicemente più giusta, su questo blog, lo ricordiamo con dieci delle sue canzoni, quelle che ci piacciono di più.
Barbera e champagne: L’ inno dei bar di periferia dove si beve fino al mattino, porti di mare per marinai(e capitani) dai cuori infranti. Canzone della terra di nessuno e del cin cin tra il disoccupato e l’incravattato, per dimenticare in compagnia.
https://www.youtube.com/watch?v=iwsP-CP5aMQ
Un’idea: Il signor G., in carriera, non le ha mai mandate a dire, anzi! In questa canzone attacca le ideologia (qualche decina di anni fa, non ora, che siamo buoni tutti!), e in un colpo solo se la prende con antirazzisti, libertini, femministe, sessantottini.
https://www.youtube.com/watch?v=zTZIFY7GGFA
Far finta di essere sani: “Far finta di essere insieme a una donna normale, che riesce anche ad esser fedele comprando sottane, collane, creme per mani… far finta di essere sani”.
https://www.youtube.com/watch?v=hmQHm4nnYL4
Il conformista: Con amara ironia, a fine carriera Gaber sferza la malattia più diffusa sulla faccia della terra. Ho sempre catalogato questa canzone tra gli inviti più efficaci a pensare con la propria testa.
https://www.youtube.com/watch?v=Lwcb9PX91m0
Io se fossi Dio (versione non censurata): Qui, il politicamente corretto, semplicemente se ne va a fanculo; ciò che emerge è rabbia, pura, per quindici, intensissimi minuti. Uno sguardo impietoso su politica e società italiane.
https://www.youtube.com/watch?v=S3Fn7C7awqw
Non insegnate ai bambini: Ho sempre pensato che, quando avrò un figlio (spero tra un numero congruo di anni, almeno un’altra decina, insomma), la sua playlist sarà essenzialmente composta da due canzoni: Girotondo di De André, e questa qui.
https://www.youtube.com/watch?v=IVnPotcVkFQ
La masturbazione: Il titolo non lascia molto da spiegare, c’è solo da chiudere gli occhi ed immaginare le scene!
https://www.youtube.com/watch?v=XxyKnC4E1X8
Donne credetemi: Quando il genio del signor G. incontra quello di Ovidio, anche le posizioni da assumere al letto diventano un capolavoro!
https://www.youtube.com/watch?v=iY6W49V52_o
Qualcuno era comunista: Nel monologo più famoso di tutto il teatro canzone, Gaber fa i conti con la grande illusione collettiva del comunismo, con leggerezza ed ironia elenca i motivi, per cui, come un popolo intero, si è fatto affascinare e conquistare dalla causa. Nei primi minuti viene fuori anche la sua capacità di attore.
https://www.youtube.com/watch?v=emoFu3iejiQ
Preghiera: E’ Gaber, in questi due minuti abbondanti, a dire a Dio da che parte stare; gettando lo sguardo intorno a sé, forse, gli era venuto il dubbio che anche il principale lo avesse dimenticato!
https://www.youtube.com/watch?v=3z0EGwDtt8c
Ciao G.!