Trenta anni fa una simile domanda sarebbe stata impensabile.
A quel tempo non è che mancassero i ragazzi curiosi e intelligenti ma i canali di informazione erano ancora quelli tradizionali; quelli stessi di cui potevo aver fruito io, ai tempi dei miei studi superiori: libri, giornali, radio; con l’aggiunta della TV, certo, ma non di quella satellitare che oggi è così ricca di offerte.
In effetti la Rete ha cambiato tutti.
Oggi con un semplice click, trovi davvero di tutto e di più.
Ma l’offerta eccessiva, come insegna anche la storia dell’asino di Buridano, non sempre è positiva e talvolta addirittura finisce per confondere i fruitori e i destinatari.
La verità è che per affrontare e per capire certi argomenti, occorre avere delle basi.
Inoltre occorrerebbe avere anche un certo metodo di cercare e di studiare in Rete.
Ma la scuola, da questo punto di vista, si è mostrata impreparata.
L’innovazione tecnologica è sopravvenuta così improvvisa ed incalzante che la classe docente non è riuscita a stare al passo. Anche per colpa del Ministero, sempre prodico di riforme a costo zero, ma assai avido nel predisporre strumenti e, soprattutto corsi di aggiornamento.
Gli studenti così, con il fai da te, si sono ritrovati davanti al computer, da soli, a gestire una marea ingente di informazioni che andrebbero invece selezionate, classificate e spiegate.
A ciò si aggiunga una TV (e qui mi riferisco soprattutto alle emittenti private, con o senza padrone) che mettono in onda programmi che divulgano con una certa approssimazione e con eccessiva disinvoltura, l’informazione scientifica, contribuendo a rendere il quadro di riferimento dei nostri giovani studenti, alquanto confuso ed agitato.
Naturalmente abbiamo parlato in classe del signoraggio e riprenderemo certamente l’argomento.
Ma per approfondire e capire bene il suo significato, dai diversi punti di vista, occorrerà prima spiegare alcuni argomenti che sono collegati e propedeutici al delicato tema.