Il Signore degli anelli - Le due torri

Creato il 18 dicembre 2012 da Misterjamesford

Regia: Peter JacksonOrigine: Nuova Zelanda, USAAnno: 2002Durata: 235' (versione estesa)
La trama (con parole mie): quella che fu la Compagnia dell'anello è ormai divisa. Gandalf è disperso nelle profondità della Terra di mezzo, intento in una battaglia all'ultimo sangue con il Balrog incontrato nelle miniere di Moria, il cadavere di Boromir giunge lungo il fiume fino a suo fratello, il capitano di Gondor Faramir, Merry e Pipino sono in mano agli Uruk-Hai, Aragorn, Legolas e Ghimli sono sulle loro tracce, che portano dritte nel cuore delle terre dei signori dei cavalli, a Rohan, mentre Frodo e Sam cercano di trovare una via che li conduca a Mordor.Nel frattempo, Saruman si prepara ad attaccare gli uomini proprio partendo da Rohan, mentre Sauron prenderà la via di Osgiliath per giungere a Gondor: allo scoppiare della guerra, i nostri si troveranno a dover affrontare ognuno la sua battaglia.Merry e Pipino, fatta la conoscenza di Barbalbero e degli Enth, si muoveranno verso Isengard per assistere allo scontro tra Natura e Tecnologia.Aragorn, ancora indeciso se rivelarsi in quanto erede al trono di Gondor o rimanere un ramingo, Ghimli e Legolas prenderanno parte all'incredibile battaglia del Fosso di Helm.Frodo e Sam, uniti i loro destini a quello di Gollum, dovranno convincere Faramir dell'importanza del loro viaggio e sperare che la sfortunata creatura non mediti vendetta nei loro confronti.
Il viaggio attraverso l'incredibile trilogia firmata da Peter Jackson ed ispirata al Classico della letteratura fantasy Il signore degli anelli continua con quella che è considerata, di fatto, una delle sequenze di raccordo più imponenti della Storia del Cinema, e proprio per questo la parte più debole dell'intero affresco tracciato dal regista neozelandese: eppure devo ammettere che, pur rimanendo un passo indietro rispetto a La compagnia dell'anello ed al successivo Il ritorno del re, anche Le due torri funziona, e alla grande, soprattutto nel proteggere lo spirito che anima l'intera opera preparando l'audience per quella che sarà la cavalcata conclusiva.
In questo caso, inoltre, la versione estesa contribuisce a dare ulteriore spessore a personaggi e situazioni - in particolare quelle legate al rapporto tra Merry, Pipino e gli Enth, così come alla corte di Rohan, Vermilinguo ed Eowin - e fornisce dettagli importanti rispetto agli avvenimenti successivi alla battaglia del Fosso di Helm: particolari che rendono ancora più prezioso un blocco centrale che senza dubbio costituisce l'anticamera per il tripudio che sarà la conclusione ma che mantiene una sua ben definita personalità anche grazie all'esplosione di Andy Serkis e del suo Gollum, vero protagonista della pellicola nonchè uno dei personaggi più stratificati e complessi dell'opera - letteraria o cinematografica che sia -.
Ai tempi, ricordo che rimasi decisamente deluso rispetto alla decisione dell'Academy di non premiare l'attore che aveva dato corpo, voce, espressione ed anima alla sfortunata creatura soltanto perchè, di fatto, la stessa era stata completata grazie agli effetti visivi: il lavoro di Serkis, con il passare delle visioni e del tempo, assume infatti un'importanza a dir poco incredibile, ed una sfida vinta a mani basse dal talento dell'Uomo rispetto alla tecnologia che mai come in questo caso è stata un vero e proprio supporto, più che qualcosa nato per sopperire le mancanze dell'interprete stesso.
Come se non bastasse, il fu Smigol diviene, nel corso di questo secondo capitolo, uno dei cardini effettivi dell'affresco nella sua interezza, un charachter quasi shakespeariano per la sua drammaticità, malvagio eppure indifeso, bambinesco eppure rancoroso come il più avvelenato dei vecchi: il suo monologo in "doppia parte" nella veglia sul sonno degli hobbit è un pezzo da strabuzzare gli occhi che neppure la stupefacente battaglia del Fosso di Helm è in grado di eguagliare - e di battaglie di questo genere non se ne vedevano da parecchio tempo, sul grande schermo -, e rappresenta la ciliegina sulla torta di un mostro clamorosamente umano e tridimensionale, che senza dubbio è una delle più valide ragioni per amare senza limiti un lavoro come quello svolto da Peter Jackson e da tutti i suoi formidabili tecnici.
Perchè una cosa come Il Signore degli anelli - e Le due torri - non si può non amare, se si pensa al Cinema come quando si era bambini, e si sognava di poter, un giorno, cavalcare Falcor ed esplorare questo mondo e quell'altro: il fango e la pioggia che cadono su orchi, umani, nani ed elfi alle porte della fortezza di Rohan paiono scivolare sulla pelle come fossimo tutti lì, a gridare e a menare colpi - magari facendo a gara con i nostri compagni sul numero dei nemici passati a filo di lama - cercando di soffocare la paura con la voglia di dimostrare di esserci, di far sentire la propria fatica e la propria presenza.
Le due torri è proprio così: non sarà portatore della Meraviglia de La compagnia dell'anello o dell'Epica de Il ritorno del re, eppure la sua presenza è forte e ben definita, così come la volontà di esprimersi e raggiungere il cuore dello spettatore, che non starà pure più nella pelle di scoprire quello che riserverà il finale della guerra per la Terra di mezzo, ma che non potrà rimanere indifferente alla battaglia che, in qualche modo, ne ha segnato il Destino.
MrFord
"Never had a flesh and blood like this before.
Got a new appearance when I passed the door.
Is it a dream I am withing? Oh what's going on?
Down, down, down
go down, go down, go down
I roam into nowhere.
Don't see an end: eternal wastelands.
And I hear the voice, the voice, the voice, the voice..."Avantasia - "The tower" -


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