Visto in VHS.
Comunque stiano le cose, il prete locale (il sempre ottimo Pleasence) chiama a raccolta una selva di scienziati di varie branche per studiare bene l’affare che tiene in cantina… peccato che mentre sono tutti dentro questo vecchio edificio, l’acquario cominci a prendere vita e richiama a se una serie di barboni/zombi che impediscono l’uscita agli scienziati; e qui Carpenter torna a giocare in casa creando un ottimo film d’assedio.
Allora diciamolo subito, Carpenter crea un horror incredibilmente nichilista (se hai contro di te Dio, hai poco da fare, cioè dai, è onnipotente, come pensi di riuscire a batterlo?) e con il sotterfugio religioso riesce anche ad evitare l’utilizzo del diavolo come antagonista, personaggio questo che nell’horror moderno è ormai usuratissimo. L’atmosfera dunque è buona e quando il film vira verso il genere d’assedio funziona anche a dovere… però c’è poco da fare, la storia è confusa ed esposta malissimo, si risolve in una sequenza finale affascinante ma semplicistica (ok, c’è un sacrificio, ma tecnicamente è stato inutile, poteva evitarselo) e soprattutto viene messa troppa carne al fuoco (vada per l’idea religiosa, ma i sogni che vengono creati da tachioni inviati dal futura per aiutarci mi pare eccessivo, anzi è proprio inutile ai fini del film).
L’idea e le premesse sono ottime, ma non vengono sfruttate a dovere. Peccato sarà per la prossima volta.
PS: nel cast c’è pure Wong (!), il monaco caccoloso de “Il bambino d’oro”!