Canzone dedicata ai “deportees”: braccianti stagionali messicani che, una volta terminato il lavoro, venivano rispediti a forza in patria.
Il 28 gennaio del 1948, in un incidente aereo in California, vicino al confine con il Messico, persero la vita 28 “deportati”, ovvero 28 lavoratori messicani che stavano per essere forzatamente rimpatriati.
Il loro permesso di soggiorno era scaduto, insieme col contratto di lavoro, pertanto venivano rispediti in Messico da dove avrebbero cercato con ogni mezzo di tornare negli States. Era questa la vita dei lavoratori stagionali, impiegati soprattutto nella raccolta della frutta, nei campi della ricca California. Il giorno dell’incidente aereo la radio locale diede subito la notizia precisando che erano morti “soltanto” dei deportati.
Woody Guthrie scrisse il testo di questa canzone, che fu poi musicata, dieci anni dopo, da Martin Hoffman, e cantata per la prima volta da Pete Seeger nel 1958.
La canzone, forse l’ultima di Woody, non nasce solo da una notizia di cronaca sentita alla radio, o da un titolo di giornale. Nasce, soprattutto, dalla comunanza e dalla sintonia con chi subisce la sciagura. Rimanendone attonito, colpito, messo a terra. Nasce dal condividere le apirazioni e le frustrazioni e i sogni. Espressioni e linguaggio.
In una parola, voce per chi voce non ha.
Franco Senia
DEPORTATI (Disastro aereo a Los Gatos)
I raccolti sono tutti caricati e le pesche stanno marcendo
Le arance sono tutte impacchettate in ammassi di creosoto
Vi stanno riportando indietro in volo verso il confine messicano
perchè voi poi spendiate tutto il vostro denaro per guadare di nuovo
Addio Juan, addio Rosalita
Addio amici miei, Jesus e Maria
Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano
Il solo nome che vi daranno sarà deportati
Il padre di mio padre guadò quel fiume
Gli presero tutto il denaro che aveva guadagnato nella sua vita
I miei fratelli e le mie sorelle lavoravano nei frutteti
Guidando i grossi autocarri per tutta la vita
Addio Juan, addio Rosalita
Addio amici miei, Jesus e Maria
Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano
Il solo nome che vi daranno sarà deportati
L’aereo prese fuoco sul Los Gatos Canyon
Una sfera infuocata di lampi che fece tremare le collin
e Chi sono questi compagni che son morti come foglie secche
Alla radio sento dire che sono solo deportati
Addio Juan, addio Rosalita
Addio amici miei, Jesus e Maria
Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano
Il solo nome che vi daranno sarà deportati
Abbiam trovato la morte tra le vostre colline e nei vostri deserti
nelle vostre valli e nelle vostre pianure
sotto i vostri alberi e nei vostri cespugli
Su entrambe le rive del fiume abbiamo trovato eguale morte
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria
Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano
Il solo nome che vi daranno sarà deportati
Alcuni di noi sono clandestini, altri indesiderati
Il nostro contratto di lavoro è terminato e dobbiamo trasferirci
Ma ci sono seicento miglia dal confine Messicano
Ci danno la caccia come fuorilegge, come ladri di bestiame, come rapinatori
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria
Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano
Il solo nome che vi daranno sarà deportati
E’ questo il modo migliore con cui possiam far crescere i nostri frutteti
E’ questo il modo migliore con cui possiam far crescere la buona frutta
morire come foglie secche e marcire sul terreno
ed esser conosciuti con nessun nome se non “deportato”
Addio Juan, addio Rosalita
Addio amici miei, Jesus e Maria
Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano
Il solo nome che vi daranno sarà deportati.
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=1825
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