Il Silenzio dei Trigliceridi. Buon Anno da Postik

Creato il 31 dicembre 2015 da Postik @postikitalia

Da quando la già stopposa retorica dei buoni sentimenti  si è aperta anche al marketing si sono generati dei mostri fuori controllo; ma di Renzi durante la conferenza stampa di fine anno parleremo dopo.

Le feste natalizie arrivano sempre troppo presto e sono “gastricamente” troppo ravvicinate; non hai il tempo di riempirti il calice per Natale che già scarti quei fetentissimi canditi dal panettone la sera di Capodanno. Io – ad onor del vero – uso una strategia diversa: li conservo e li sputo in testa a quello  della carrozza davanti che canta come un ossesso “Pepé pepepé”. Credo così di aver trovato  il senso ultimo di tale e fastidioso pseudo-alimento. Altrimenti il candito a che pro?

Soffermiamoci solo un istante proprio sul tanto famigerato quanto temuto “trenino di Capodanno”:   In Italia se vuoi andare a Matera in treno non puoi perché la città non ha la stazione, altresì se vuoi raggiungere l’Umbria, il Molise o l’Abruzzo con lo stesso mezzo di trasporto fai prima a raggiungerli a piedi anziché fare 12 cambi. Caliamo poi un triste velo sulle isole … dei veri e propri esodi in stile Vintage, ripetono ancora l’era della “valigia di cartone”. Ma, nonostante ciò, il trenino di capodanno resta una tradizione di una puntualità quasi elvetica.  Cascasse il mondo – e maledetti Maya che ci hanno illuso nel 2012 – a mezzanotte precise una sontuosissima testa di cazzo di dimensioni colossali ti tira dentro con la forza in questa vagonata  di tristume che deraglia allegramente verso il nulla.

Facciamo ad ogni San Silvestro sempre le stesse cose, la coazione a ripetere è d’obbligo tanto quanto è patologica, però ogni anno ci auguriamo e auguriamo agli altri sempre cose nuove.

Ebbene qui qualcosa non torna! Se, come ricorda una frase oramai inflazionata di Einstein, che la follia non è altro che ripetere sempre le stesse cose aspettandosi risultati diversi, la conclusione è a questo punto desolante. Siamo tutti sciroccati in perché compulsivamente ripetitivi. Che allegria!

Mai una volta che in diretta il tappo del bottiglione di spumante si infili a velocità siderale tra le chiappe di Carlo Conti sbiancandolo di botto. Mai una volta che le forze dell’ordine salgano sul palco del concertone della fava di Gigi d’Alessio arrestandolo per schiamazzi notturni, e mai una volta che i nostri animali domestici insorgano contro il civilissimo genere umano che ad ogni Capodanno rievoca un bombardamento a grappoli in 3d e dolby surround! Cani e gatti di tutto il mondo unitevi! Se i vostri padroni per Capodanno hanno svaligiato un’armeria regalatagli un 2016 di cimurro cronico e graffi in faccia!

Però nella forma il periodo natalizio resta un crogiuolo mieloso di buoni sentimenti e cose impossibili. A Natale te menano se non ami tutti e se non ti piacciono le feste ti viene in sogno il Renzi dei Natali passati… che in pratica è Berlusconi!  

A Natale tutto è possibile, lo vedi anche nei film: i cani e i gatti iniziano a parlare, solo Pluto non rompe mai i coglioni, Babbo Natale va in crisi perché gli azzoppano una renna e gli rapiscono i troll operai a contratto a tempo determinato,  ma salva sempre in extremis le feste con la slitta sponsorizzata dalla Cocacola. Per miracolo resuscita puntualmente anche Fantaghirò e – per esser ambientalist-correct se provi a prendere ad accettate un abete  tutto il Canada ti prende a calci in culo anche se l’intera foresta amazzonica continua ad andare silenziosamente a puttane. Siamo tutti più buoni … ma, come sempre, a cazzi nostri.

Pietro Vanessi Capodanno. Clicca per ingrandire

Facciamoci caso, in questo andirivieni di buonismo allo zucchero a velo spariscono fino al 6 gennaio le guerre, si parla meno di conflitti, anzi se spariscono dai radar per non inquietarci è il massimo, e se abbiamo soldati all’estero è presto risolto: ci mandiamo Renzi in mimetica così ci facciamo pure quattro risate. Veniamo dopati di sentimentalismo ipocrita, inquinati dal “volemose bene aspettando i saldi” – come se le polveri sottili non bastassero-  e ci teniamo tutto come se fosse normale, come se non potessimo fare altrimenti, perché è così che va! Il Natale è una vera e propria sbornia collettiva i cui postumi si riducono al colon irritabile e glicemia alle stelle.

Allora, alla luce di tutto questo mericimonio di niente, cosa augurare di sincero e vero per il 2016? Non è difficile, piena coscienza e consapevolezza e un minimo di spirito critico. Il desiderio di capire e comprendere piuttosto che aderire e clientelare, preferire le manutenzioni alle inaugurazioni, citando Longanesi, e avere quel minimo di dignità sociale e civile per non mettere in vendita a prezzi stracciati i nostri valori. Anche se adesso chiedo troppo.

Per Postik il 2015 è stato un anno speciale. E’ cresciuto tanto e bene … e, orgogliosamente, lo ha fatto tutto da solo. Innanzitutto è doveroso ringraziare tutti voi lettori e poi tutte le presenze Speciali che lo hanno arricchito rendendolo una bella realtà: un grazie speciale ai grandi Pietro Vanessi e Mario Airaghi, che hanno “coperto” con le loro straordinarie vignette i nostri deliri,  ancora un grazie speciale alla new entry de “ilVignettificio.org con il quale abbiamo iniziato un’ importante collaborazione.

Un grazie sentito alla mente seo e web del sito – nonché sporadicamente autore – Helenio Maiello, senza il quale Postik non esisterebbe… colpa sua :-).

E infine grazie a tutti gli Autori di Postik: Un grazie di cuore alla poetessa Sandra Ballardini, alla poetessa Floriana Porta, alle preziosissime e bravissime autrici Gemma Criscuoli, Sabrina Maio, Carmen Giordano e agli straordinari autori Gianpaolo D’Elia, Mauro Rubino e Piero Sanzo.

Grazie a tutti, in special modo a chi ci segue,  e Consapevole 2016 a tutti.

commenta: Il Silenzio dei Trigliceridi. Buon Anno da Postik

vignetta di Pietro Vanessi