Pubblicato su Letteratura al Femminile il 30/11/2015 : Link
Oggi, quando si ha tra le mani un libro con su scritto romanzo erotico, è quasi automatico, a causa del bombardamento mediatico degli ultimi anni, pensare di avere a che fare con l’ennesima brutta copia di 50 sfumature di grigio; ovvero una storia che riprende degli argomenti considerati tabu facendo, spesso e volentieri, confusione tra erotismo e pornografia (ahimè, non vogliatemene, ma la penna di E. L. James proprio non mi piace).
Ma non sempre è così. Capita, alle volte, di ritrovarsi un piccolo gioiello capace di rappresentare il genere erotico in modo elegante e raffinato e, allo stesso tempo, di narrare minuziosamente le vicende storiche di un determinato periodo senza essere pedante e noioso.
Erotismo non è parlare solo dell’atto sessuale in sé, ma descrivere con maestria tutti i gesti, le movenze o le caratteristiche che generano desiderio e le sensazioni che ne scaturiscono. Uno sguardo, un movimento del capo, un gesto, una movenza nella camminata … acquisiscono un significato, generano emozioni e sprigionano la passione. Il silenzio del peccato, di Linda Bertasi, è un racconto breve che ottempera a tutto ciò senza mai cadere nel volgare.
Il silenzio del Peccato- Copertina
La storia racconta di Jane Rivers, una contadina di solo 16 anni, e del suo incontro con Charles Brandon, duca di Suffolk. Una tempesta li costringerà a ripararsi in un capanno tra i boschi dove saranno preda di una travolgente passione. Ma Jane è una serva e Charles un duca, non c’è spazio per l’amore. I genitori della ragazza, per nascondere l’onta, la costringeranno a un matrimonio riparatore con il promettente avvocato e amico di famiglia Richard Howard. Per Jane una nuova vita si profila all’orizzonte e una tenuta opulenta in cui trascorrerla. Ma cosa nasconde questa villa e perché un gentiluomo dovrebbe scegliere di dare scandalo e sposare una contadina? Cosa si cela dietro gli incubi che da anni tormentano Jane e che riaffioreranno non appena varcata la soglia di Manor House?
Londra, Agosto 1545
Jane Howard si coprì con il lenzuolo, velando le proprie nudità baciate dalla luce del sole. A pochi metri da lei, Richard si accingeva a lasciare la stanza da letto per vestire nuovamente i panni dello scrupoloso avvocato. Lo osservò coprire le natiche con le calzebrache, le spalle larghe, la carnagione chiara: era ancora un uomo piacente, nonostante l‟età. Lo guardò indossare la camicia chiara e il farsetto, rammentando l‟amplesso appena consumato, le labbra e i seni ancora impregnati del suo sapore. Il marito le sorrise e spalancò l‟uscio, senza darsi pena di richiuderlo al suo passaggio.
Jane si volse, schiacciando i seni sul materasso, i boccoli chiari che ricadevano sui cuscini ricamati, le gambe intrecciate e i piedi che spuntavano dal lenzuolo. Con gli occhi neri sondava la capitale oltre la finestra socchiusa: le vie erano già in fermento, qualche ragazzina mostrava le mele raccolte in pesanti bisacce che oscillavano nell‟incedere e, a passi svelti, evitava di finire annaffiata dagli scarichi che gli abitanti riversavano sulle strade dalle imposte spalancate.
Sospirò rammentando un tempo lontano, quando poltrire su un morbido giaciglio era un miraggio; quando il canto del gallo annunciava l‟aurora e la polvere era l‟unico odore che infestava l‟umile dimora condivisa con i genitori e i fratelli.
Il racconto ha come sfondo l’ Inghilterra di Enrico VIII; le ambientazioni, i personaggi e il periodo storico descritti sono quelli appartenenti all’epoca Tudor. Seppur breve, la storia abbraccia un arco temporale molto ampio che vede Jane, protagonista indiscussa, diventare donna, moglie e mamma ed evolvere da un punto di vista caratteriale. La giovane e ingenua contadina si tramuterà in una bellissima e stimata nobildonna forte e sicura di sé.
Tutti i personaggi presenti sono ben caratterizzati sia da un punto di vista fisico che psicologico, non vi meravigliate, infatti, se per alcuni farete un tifo da stadio nella speranza che le cose vadano per il meglio e se per altri proverete una profonda antipatia.
La scrittura è piacevole e scorre velocemente. Vi è una gran cura dei dettagli e ciò rende possibile immaginare con facilità gli eventi descritti immedesimandosi nella vita di Jane e dei vari personaggi.
Personalmente non mi sono mai sentita attirata dai romanzi storici, ho sempre pensato, erroneamente, di ritrovarmi libri noiosi volti solo a narrare le vicende storiche di un determinato periodo; il silenzio del peccato mi ha fatto cambiare idea, poiché Linda Bertasi ha avuto la capacità di coniugare egregiamente la realtà storica e i personaggi effettivamente esistiti con la storia dei protagonisti del romanzo.
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