Zodiaco circolare di Dendera
I testi antichi sono colmi di riferimenti astronomici celati dietro confacenti figure simboliche inserite all'interno della narrazione. Dalla lettura dei testi arcaici emerge la certezza che gli antichi conoscevano a fondo il complesso fenomeno della precessione degli equinozi e che grazie ad esso controllavano e annotavano il lento ma inesorabile movimento dell'ingranaggio cosmico,
che col suo spostamento determina il puntuale avvicendarsi delle ere astrologiche ad intervalli di 2160 anni. Come illustrato all'interno dell'articolo sopracitato ognuna delle dodici costellazioni zodiacali occupa 30° dell'eclittica, su un totale di 360°. Il Sole equinoziale invece, attraversa i 30° occupati da una costellazione alla velocità di 1° ogni 72 anni, impiegando 2160 anni per attraversare interamente una costellazione prima di passare a quella successiva (anche se è meglio dire quella precedente, dato che il movimento precessionale è retrogrado). Seppur questa competenza dei nostri antenati non sia universalmente riconosciuta dalla comunità accademica, i messaggi codificati nel mito dai saggi del passato sono talmente tanti da non lasciar dubbi a chi sia disposto ad analizzare le antiche scritture anche in chiave astronomica.
Le grandi Ere del passato partendo dal 10.000 a.C. circa:
Era del Leone dal 10.960 a.C. al 8.800 a.C.
Era del Cancro dal 8.800 a.C. al 6.640 a.C.
Era dei Gemelli dal 6.640 a.C. al 4.800 a.C.
Era del Toro dal 4.800 a.C. al 2.320 a.C.
Era dell'Ariete dal 2.320 a.C. al 160 a.C.
Era dei Pesci dal 160 a.C. al 2.000 d.C
Era dell'Acquario dal 2.000 d.C. al 4.160 d.C.
Zodiaco rettangolare di Dendera, mostra il susseguirsi delle costellazioni.
Dal computo delle Ere astrologiche susseguitesi dal 10.000 a.C. possiamo individuare l'inizio della civiltà egizia all'interno dell'Era del Toro. Menes, faraone capostipide della I dinastia, dovrebbe essere salito al trono intorno al 3000 a.C. nella fase centrale dell'era del Toro. Non a caso l'animale più venerato di tutta la mitologia egizia è proprio il Toro Api. Api non era un simbolo ma un vero e proprio toro vivente, incarnazione del Dio. Scelto in base a rigide caratteristiche fisiche, al Toro Api spettava una vita non molto diversa da quella di un sovrano reale. Custodito da sacerdoti del tempio, veniva nutrito e accudito nel miglior modo possibile. Portato in processione veniva adorato da tutta la popolazione che gli attribuiva virtù taumaturgiche e quando moriva lo attendeva la mummificazione per permettere alla sua anima di passare nell'aldilà.
Tombe dei Tori Api, Saqqara
Uno straordinario esempio di quanto fosse importante la sepoltura dei tori è il Serapeum (o Serapeo) di Saqqara. All'interno di due gallerie si trovano 21 sarcofagi dal peso superiore alle 100 tonnellate l'uno. La qualità della lavorazione e l'enorme sforzo servito al trasporto di tali pesi all'interno di spazi estremamente angusti testimonia l'importanza di questa divinità. La messa in opera di questi sarcofagi megalitici costruiti sulle dimensioni di tori adulti rappresenta un'enigma di cui parleremo in un'altra occasione.
Nel seguito di questo articolo prenderemo in esame il periodo storico compreso tra l'era del Toro e quella dell'Ariete evidenziando alcuni passaggi contenuti nel libro dell'esodo della Sacra Bibbia in cui all'interno della narrazione sono stati inseriti simboli di carattere astronomico che certamente non possono essere considerati casuali.
Quando Mosè salì sul monte Sinai il popolo rimase accampato in attesa che il profeta facesse ritorno. Vedendo che Mosè tardava il popolo iniziò ad essere impaziente e dubbioso nei riguardi di colui che li aveva guidati fuori dall'Egitto si rivolsero ad Aronne (colui che ricopriva il ruolo di portavoce di Mosè) insistendo per dare un'immagine al Dio che stavano seguendo, nonostante Mosè avesse chiaramente spiegato che il loro Dio non aveva immagine.
Esodo 32:1 Il popolo vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna si affollò attorno ad Aronne e gli disse: <<facci un Dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto non sappiamo cosa sia successo>>
Esodo 32:2 Aronne rispose:<<togliete i pendagli d'oro che hanno alle orecchie le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me>>
Esodo 32:4 Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero:<<Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto>>
Esodo 32:5 Ciò vedendo, Aronne costruì un'altare davanti al vitello e proclamò:<<domani sarà festa in onore del Signore>>
Esodo 32:6 Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.
Aronne forgiò un vitello d'oro e lo diede al popolo come
idolo da adorare
Da questi versi si evince che il popolo israelita non aveva completamente accettato la figura di un Dio impersonale, ma che necessitava di un'immagine visiva da adorare, come accadeva nella tradizione egizia. Il fatto davvero particolare e strano è che Aronne, il portavoce di Mosè, acconsentì a tale richiesta contraddicendo gli insegnamenti del profeta. L'immagine che Aronne diede a Dio è quella di un vitello riallacciando il legame con le tradizioni egizie dove la religione si poggiava su esplicite immagini visive e dove il Toro Api, simbolo dell'Era astrologica del Toro era la divinità animale più adorata.
Sul monte Sinai Dio mise al corrente Mosè che il suo popolo aveva gravemente trasgredito e manifestò l'intenzione di sterminarli tutti. Mosè placò l'ira divina con la promessa di intercedere al suo posto , furioso scese dal monte e trovò il popolo in festa attorno alla statua.
Mosè messo al corrente da Dio che il popolo aveva trasgredito alla sua parola scese dal monte furioso
Esodo 32:28 I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa 3000 uomini del popolo
Esodo 32:30 Il giorno dopo Mosè disse al popolo:<< Voi avete commesso un grande peccato, ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa.
Nonostante fu Aronne il principale responsabile alla creazione di un'illegittima immagine di Dio, contravvenendo alla parola di Mosè, se la cavò con un semplice rimprovero, mentre le persone che stavano adorando l'idolo forgiato in oro, furono sterminate senza esitazione alcuna. La statua taurina fu sciolta e l'oro fuso fu fatto bere a coloro che avevano trasgredito senza risparmiare neppure le donne e i bambini. Questo sanguinoso evento oltre a segnare definitivamente il distacco dalle vecchie tradizioni egizie segna simbolicamente la fine dell'Era del Toro aprendo le porte a quella successiva, l'Era dell'Ariete. In tal senso la figura di Aronne fa da ponte tra due Ere, quella del Toro (legata alla tradizione egizia) e quella dell'Ariete (legata alla tradizione ebraica). Il simbolo dell'ariete da questo momento assumerà una posizione fondamentale nel proseguimento della narrazione dell'esodo ricoprendo un ruolo rilevante nel momento in cui Aronne ricevette l'investitura a sommo sacerdote.
Esodo 29.15 Prenderai poi uno degli arieti: Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa.
Esodo 29:19 Poi prenderai un secondo ariete; Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa.
Esodo 29:20 Lo immolerai, prenderai parte al suo sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai il sangue intorno all'altare.
Esodo 29:21 Prenderai di questo sangue dall'altare e insieme un po' d'olio dell'unzione ne spruzzerai Aronne e le loro vesti: così sarà consacrato lui con le sue vesti e insieme con lui i suoi figli con le loro vesti.
Esodo 29:24 Metterai tutto sulle palme di Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai compiere il gesto di presentazione dell'offerta agitata davanti al Signore.
Esodo 29:26 Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura Aronne e compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al Signore: sarà la tua porzione
Esodo 29:27 Consacrerai il petto, presentato con il gesto dell'offerta e la coscia del contributo, prelevati dall'ariete dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi figli.
Esodo 29:32 Aronne e suoi figli mangeranno la carne dell'ariete e il pane contenuto nel canestro all'ingresso della tenda.
L'investitura di Aronne a sommo sacerdote tramite l'offerta dell'ariete.
Queste figure simboliche non sono state certamente scelte a caso. Nel racconto biblico, come in tantissimi altri testi antichi vengono espressi concetti astronomici tramite il raffinato linguaggio simbolico del mito. Nell'esodo è presente, sotto forma di linguaggio simbolico la consapevolezza che l'Era del Toro era terminata ed era cominciata quella dell'Ariete. Questa è un'ulteriore testimonianza di quanto gli antichi fossero in confidenza con i lenti moti celesti determinati dalla precessione e il conseguente avvicendarsi delle grandi Ere.
(Fonte:civiltaanticheantichimisteri.blogspot.it)