di Leonardo Agate - L'associazione culturale Mirabile ha realizzato il 22 scorso, domenica, un vero e proprio simposio.
Con una modica somma ho potuto partecipare, io e una trentina di altre persone, a una giornata nel verde, vicino alla costa sud, della Contrada Fossarunza, dove é sorto il Museo delle arti e della civiltà contadina della Regione Siciliana. Dalla litoranea, provenendo da Marsala in direzione Petrosino, passata la rotonda del Signorino, si imbocca la prima stradella a sinistra dopo un bar. Poche centinaia di metri e si arriva. Il baglio di case é circondato da muri. Un giardino di ulivi ti accoglie entrando con l'auto. Nella corte interna una parte é coperta da un tetto di travi e tegole. Da là si entra al Museo. Non ho mai visto tale quantità di attrezzi, arnesi, strumenti, chincaglieria, vasellame, brocche, pentole, foto risalenti ad anni in cui la civiltà industriale non era arrivata. I più anziani visitatori ricordano quegli oggetti, e li spiegano ai più giovani. Per tutti é gratificante. Questo é l'antipasto culturale del banchetto, che abbiamo consumato in un vicino, rustico - elegante, ristorante.
Il banchetto é stato quello che ci voleva a mezzo della giornata. Rispetto all'antichità classica, la differenza é stata che eravamo seduti su normali sedie, non sdraiati sui triclini. Ed eravamo uomini e donne, sposati e no, giovani e anziani. Nell'antica Grecia non erano ammesse le madri e i bambini. Potevano entrare, oltre agli uomini, le etere e i coppieri. Le etere allietavano con canti e balli. A volte, in certe situazioni, concedevano di più. I coppieri, bei giovinetti, rendevano servizi vari. A volte si comportavano come le etere. Cesare, raggiunto il potere a Roma, fu accusato di aver fatto da coppiere a Nicomede, re di Bitinia. Rispose che molte donne avevano nei tempi regnato meglio degli uomini: Semiramide, le amazzoni.
La fase successiva era nell'antichità quella di ascoltare le poesie, i canti e le battute istrioniche, tutte cose che questo pomeriggio fino alle 18 sono seguite. Laura Caruso, Jolanda Genna, Caterina Mantia, il preside Contiliano hanno recitato i loro pezzi. Cito questi autori, che conosco, e mi scuso con gli altri ugualmente bravi che sono saliti sul palco.
Il presidente dell'Associazione, Rossella Mirabile, ha cantato tra una poesia e l'altra, accompagnata da un giovane bravo alla pianola e da un esperto chitarrista. La voce di Rossellaa é straordinaria, per intensità ed estensione vocale. Ha cantato brani siciliani, noti e meno noti, ma tutti piacevolissimi. Mi hanno detto che fa l'avvocato. Forse ho commesso una gaffe, complimentandomi con lei. Le ho detto: "Non so giudicarla come avvocato, ma come cantante é al top".