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Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi al cda dell’Aato: “Chiedo formalmente di sospendere la delibera che fa riferimento alla società mista”

Creato il 11 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Non poteva restare insensibile. Che l’acqua dovesse restare pubblica lei l’aveva sempre creduto, non per conservare l’esistente, ma per affermare un principio. Poi tutti sanno che le riforme saranno necessarie e che bisognerà combattere ad esempio gli sprechi e gli eccessi di spesa. Così il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, che grazie al consenso ottenuto e all’omogeneità della coalizione che la sostiene è il punto di riferimento politico più solido in provincia di Cremona – va riconosciuto – chiede il ritiro della delibera che fa riferimento alla società mista. Non doveva nemmeno essere messa all’ordine del giorno. Ora la battaglia si riaprirà, e i sostenitori dei referendum saranno decisi come sempre. E’ una questione di principio. Il piano d’ambito prevede troppi investimenti perché sia compiuto dalle società pubbliche esistenti, pur riunite in un unico gestore. Solo un socio privato può rendere attuabile un piano così costoso, che prevede circa 100 depuratori, in ogni frazione dei 115 Comuni. Per questo un Piano d’ambito troppo impegnativo doveva essere ridotto, per quel che riguarda l’impegno economico, come richiesto dall’assemblea di Cremona.

Il Comune di Crema ha cambiato amministrazione. E ora l’assemblea dovrebbe esprimere una maggioranza favorevole al rispetto dei referendum. Segue la severissima lettera del sindaco di Crema.

 

I membri del CDA con i voti di Denti, Rastelli e dell’assessore del comune di Cremona Bordi (contrario Cavalli di Romanengo – Pd) dell’AATO hanno approvato poco fa il modello di società mista per la gestione idrica. Un colpo di mano di una gravità inaudita per il territorio e per i sindaci che stavano lavorando al percorso per la società unica.
Nel pomeriggio, appena venuta a conoscenza dell’ordine del giorno avevo inoltrato questa lettera al presidente e ai membri del CDA dell’AATO, che purtroppo non è valsa a nulla.

OGGETTO: ODIERNA DELIBERAZIONE “ADOZIONE DOCUMENTO DI AGGIORNAMENTO DEL PIANO D’AMBITO” – RICHIESTA SOSPENSIONE DEL PUNTO

Egregio presidente ed onorevoli consiglieri,
vengo ora a conoscenza che in data del 9.10 u.s. l’odg della riunione del CdA dell’AATO convocata per la data odierna è stato integrato con la proposta di deliberazione in oggetto.
Orbene, il dispositivo di tale proposta di deliberazione, al punto 2, testualmente recita: “di adottare di conseguenza il modello gestionale di cui alla propria deliberazione n° 6del 10.11.2011 , che a sua volta forma parte integrante e sostanziale del presente atto”.
Nella premessa, il documento fa esplicito riferimento a tale atto deliberativo n°6/2011, con riferimento alla adozione, quale modello gestionale da proporre agli organi competenti, della cosiddetta “società mista”.
Inutile dire che quanto sopra lascia la scrivente a dire poco esterrefatta per una scelta che giudico grave, irresponsabile ed inopportuna per il seguente ordine di ragioni.
Sinora il territorio sta procedendo in maniera coesa, pure all’interno di un confronto vivace e pure carico di preoccupazione, rispetto alla nuova “società unica provinciale” dell’Acqua. Il tavolo dei sindaci si è confrontato con il presidente e il vicepresidente di Padania in più occasioni e mai, in tale tavolo, sono stati operati riferimenti anche impliciti alla scelta di un modello gestionale.
Lo studio affidato alla società KPMG non è ancora stato portato a compimento nè, per come sinora è stato illustrato all’interno del tavolo politico dei Sindaci e pure in sede assembleare plenaria, risulta che operi scelte rispetto ad uno specifico modello gestionale.
D’altro canto, lo stesso piano industriale non è ancora stato completato né illustrato compiutamente né approvato dai sindaci del nostro territorio.
Ancora, esiste peraltro il responso di un referendum popolare che ha sancito in maniera inequivocabile che l’acqua è un bene comune e che in quanto tale essa debba rimanere pubblica, così come pubblica debba esserne la gestione.
Per tutte queste ragioni ritengo che sarebbe una enorme forzatura ed un grave errore, foriero di uno strappo irreparabile nel nostro territorio e tra i colleghi sindaci, oggi, in un contesto incerto sul profilo istituzionale e pure politico, nella nostra regione, l’adozione di questa deliberazione e alla luce di ciò sono a chiedere formalmente che detta proposta di deliberazione venga sospesa dall’ordine del giorno del CDA dell’ATO odiernamente convocato.
Auspicando che la presente richiesta venga accolta dalle SS.LL., sono a porgere distinti saluti.

Il Sindaco di Crema, Dott.ssa Stefania Bonaldi

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