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Il Sindaco Renato Accorinti riapre Palazzo Zanca alla città dello Stretto

Creato il 27 giugno 2013 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi
Il Sindaco Renato Accorinti riapre Palazzo Zanca alla città dello Stretto
"Che cos’è un uomo in rivolta? Un uomo che dice no". Questo è l'incipit del saggio "L'uomo in rivolta" scritto da Albert Camus nel 1951, un testo ancora molto attuale per i temi che tratta. "Nell’esperienza assurda la sofferenza è individuale. – scrive l’autore. – A principiare dal moto di rivolta, essa ha coscienza di essere collettiva, è avventura di tutti". Ed è in questa frase il senso della vittoria di Renato Accorinti, un uomo che ha saputo rendere la sua ascesa personale e politica un momento storico per tutti. Il coinvolgimento che ha attuato nella porta della Sicilia non si è rivolto solo alla massa ma ha ramificato tra vari strati culturali di diversi ceti sociali, dal più basso al più alto. Perchè, come dice Accorinti "è dal basso che deve avvenire il cambiamento" e a lui va riconosciuto il merito di aver saputo operare un risveglio collettivo in una Messina oppressa da un atavico torpore di gattopardiana memoria "Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali". 
Il tipico pessimismo siciliano "Per cambiare tutto bisogna che non cambi niente" ma, soprattutto, l'indifferenza e la disaffezione nei confronti di una classe politica che ha deluso ogni aspettativa anno dopo anno, ha portato ad un assenteismo alle urne che la dice lunga! Eppure, Renato, e non sindaco, come lui stesso vuole continuare ad essere chiamato, è riuscito a compiere un piccolo miracolo in una terra sempre in balia dello scirocco che, come scrive Camilleri, rende difficile "sviluppare il pensiero che è un pò 'ammataffato' come la pasta quando scuoce". 
Secondo Aristotele l'amministrazione della politica, polis in greco, significa per il bene di tutti, ovvero uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. E' da questa "politica" che Renato intende ripartire, ridandole il suo più nobile significato poichè la polis altro non è che una comunità di cittadini che interagisce con le istituzioni per il bene comune. Qui sta la sintesi del pensiero del prof. Accorinti, riportare il cittadino ad uno stato di consapevolezza tale che, anche chiudere la luce prima di uscire dall'aula, come faceva fare ai suoi alunni, diventa un gesto di civiltà e di rispetto individuale prima e collettivo poi.
E' diventato il simbolo della lotta contro il Ponte quando, il 24 giugno del 2001, si arrampicò sul Pilone di Torre Faro per protesta contro un opera che avrebbe devastato il territorio. E, dodici anni dopo, è stato eletto sindaco, tra lo stupore e la disapprovazione di quelli che, fino a ieri, avevano monopolizzato la città "violentandola e umiliandola" come afferma Accorinti e a cui oggi va restituita quella dignità che le spetta come Messana Nobilis et Siciliae Caput. 
Il Sindaco Renato Accorinti riapre Palazzo Zanca alla città dello Stretto
Ma, tornando a Camus, egli afferma che "La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza". E quel giorno è arrivato per Messina, attraverso parole semplici che arrivano al cuore, si è compreso che era davvero il momento in cui credere ancora alla bellezza che opera la vera rivoluzione, quella spirituale che travalica i confini della ragione per volare libera nel cielo con i piedi, però, ben piantati sulla terra per tenere a bada il senso di onnipotenza che è latente nell'uomo e riportarlo ad un stato di umiltà che gli permette di vedere le cose nella giusta dimensione. Ed è per questo che Renato si è presentato ieri, alla sua proclamazione a Sindaco di Messina, a piedi scalzi, fedele al suo motto "I piedi per terra e lo sguardo rivolto al cielo". Un gesto che ha spiazzato molti ma non quelli che lo conoscono e lo amano per quello che è, un uomo eccezionalmente semplice che ha reso la sua vittoria quella di tutti, riconducendo il concetto taoista del tutti siamo Uno a ogni messinese che ha gioito e pianto con lui. E questo entusiasmo è stato così contagioso che ha raggiunto anche i siciliani emigrati al nord. "Insieme abbiamo scritto una pagina di storia" ha ripetuto anche ieri Renato davanti a una folla di gente che non si era mai vista alla proclamazione di un sindaco e, invece, erano tutti lì a festeggiarlo. Un trascinatore di folle, lo hanno chiamato, ma Accorinti non è un santone, un guru, un idealista o un filosofo, lui stesso si è autodefinito "un sognatore concreto" che amministrerà la città dello Stretto con "severità ma senza aggressività" da pacifista, e con un grande senso di responsabilità che cercherà di trasferire ai suoi concittadini. Ama definirsi un anarchico perchè insofferente a qualsiasi cosa che possa soffocare la sua esigenza di libertà come il matrimonio o il look imposto dalla società. Tanto è vero che anche oggi si è presentato a Palazzo Zanca, al suo primo giorno da sindaco, con i jeans e la maglietta arancione no-ponte che è diventata quasi un feticcio dal potere magico. Ai piedi dei sandali francescani. Ma, in realtà, Renato è un uomo con delle regole, è un salutista, vegetariano e rispettoso delle istituzioni che considera sacre. Tuttavia, pur ricoprendo una carica pubblica, continua a sentirsi uno del popolo e, oggi, ha rimosso la parete di vetro che vi era all'ingresso del Municipio per consentire l'ingresso libero ai suoi concittadini. Una sorta di caduta del muro di Berlino contro il quale Renato è andato a manifestare negli anni '70. Ma, e qui va racchiuso il suo senso del dovere, ha lasciato al suo posto il tornello dei dipendenti che dovranno continuare ad accedere al loro luogo di lavoro timbrando il famoso cartellino, e che dovranno giustificare ogni loro assenza durante le ore lavorative perchè, dice il sindaco Accorinti "Quando io ero a scuola chiedevo un permesso prima di uscire". Si preannunciano, dunque, tempi duri per gli impiegati assenteisti!
Intanto, da qualche giorno, a Messina si respira un profumo di rose!
Antonella Di Pietro© 
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