E così cala il sipario sull’epopea Berlusconiana ma di certo non sul Berlusconesimo di cui si fanno interpreti tutti i suoi seguaci. Ci vorranno generazioni per smantellare le icone Berlusconiane. Dunque noi si continuerà ad essere ancora veline, letterine, schedine, infermierine, amici, nemici, isolani famosi e non, xfactoriani, grandi fratelli e piccoli gemelli.
E’ calato il sipario sull’amato Ministro Brunetta, colui che avrebbe dovuto riformare la Pubblica Amministrazione. Le sue riforme innovative hanno apportato come novità il blocco del turnover e dei nostri già miseri stipendi sino alla fine del 2014 e le nostre prigioni nei meritati giorni di malattia che sono comunque giorni in cui si sta male e in genere si sta a casa. Un discusso decreto che ancora ha un dibattito aperto per la sua giusta costituzionalità che di fatto vede i pubblici dipendenti discriminati nei confronti dei dipendenti privati. Una riforma che avrebbe dovuto avere al seguito delle “bastonate” le “carotate”. Ma le “carotate” non si sono viste sono rimaste nell’orto del Parlamento, il merito dei meritevoli non è mai emerso, si è immerso con il Ministro Brunetta negli abissi dell’ex governo Berlusconi.
Ora speriamo che negli ospedali si aggiungano posti letto e non posti barella, speriamo che non ci siano altri tagli, speriamo che oltre a pagare noi, soliti idioti, la crisi economica, siano anche i meno noti, i famosi italioti.