E adesso il sisma in una delle aree dove il Pd pesca più voti, mette in crisi tutto questo. Oggi il partito non dice nulla al riguardo e lascia, con ennesimo atto di sottomissione ai cosiddetti tecnici, al presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani, il compito di richiedere un ripensamento su questa norma dell’assicurazione privata. Però è chiaro che la questione è destinata a farsi pesantissima e a rivelare le conseguenze di quello che con tanta leggerezza e sicumera siamo andati a firmare.
Non è bastata la lettera di alcuni tra i più illustri premi nobel dell’economia che un anno e mezzo fa scongiuravano Obama di non lasciar mai passare una follia come come il pareggio di bilancio in costituzione, non è bastato nemmeno il buonsenso che sconsiglia un passo del genere senza tenere in minimo contro i fattori imprevedibili di ogni tipo che possono sopravvenire: tutto è stato firmato per compiacere fino in fondo la signora Merkel, la Bce, gli ideologismi dei governatori oltre che degli euroburocrati.. E adesso cominciamo a raccogliere i frutti della cecità tecnica e ad accorgerci sotto di essa si cela l’idea di una società classista, di una democrazia “attenuata”. Oltre che una concessione a un progetto di Europa non politica che è già agonizzante.
E’ vero che in caso di catastrofe può essere possibile una deroga al patto di stabilità, ma il fatto è che la filosofia al quale esso si ispira è quello del minor intervento possibile dello stato, poiché il suo bilancio è sorvegliato non da una banca centrale pubblica, ma dalle banche private e dai mercati, immesso in una logica dove la solidarietà, i diritti, il welfare non hanno valore. Dunque i correlati come quello della negazione degli aiuti non sono qualcosa di accessorio, ma parte integrante e operativa del bilancio in pareggio per costituzione.
Mi chiedo cosa si aspetti a buttare questa robaccia nel cestino degli errori, assieme a chi vi si è prestato. Anche perché temo che in caso contrario nel wastebasket ci finirà chi non ha capito o ha fatto finta di non capire.