Il sistema duale tedesco in Italia – E se fossimo più bravi noi?

Creato il 15 febbraio 2016 da Propostalavoro @propostalavoro

«Dobbiamo fare come la Germania, o finiremo come la Grecia». Ma se invece fossimo più bravi noi?

Abbiamo visto nelle scorse settimane quali sono le competenze informatiche dei giovani italiani (qui) e quale potenziale avranno in un futuro dove la tecnologia dominerà sempre più il mondo del lavoro. Sembra più che lecito, pensando a percorsi per inserire i giovani nel mercato del lavoro, dare uno sguardo alle abilità informatiche dei nostri ragazzi e dei coetanei greci e tedeschi e vedere se dal paragone possiamo ricavare qualche dato interessante.

Le competenze informatiche dei giovani italiani devono essere tenute in considerazione per un sistema di placement?

Se si presumere che determinate persone abbiano determinate skill, non tenerne conto andrebbe tutto a svantaggio del placement. Il rischio è un abbinamento inefficiente di potenzialità e percorso di sviluppo. Ogni professione richiede e richiederà sempre più abilità con internet e con l'informatizzazione in generale. Persino il mestiere di chi progetta il placement. Ecco quindi la seconda considerazione. Perché non stimolare le competenze di auto-orientamento dei giovani, rendendoli partecipi della progettazione del loro stesso percorso? Niente esclude che i millenials abbiano le abilità informatiche che servirebbero per rendere più fluidi ed efficaci i sistemi di placement di scuole superiori ed università.

Abilità informatiche, giovani di età compresa tra i 16 ed i 19 anni

Quanto emerge dai dati è che, per quanto scoraggiati e inattivi, sul web i giovani italiani non restano certamente con le mani in mano. La partecipazione a forum e gruppi di discussione è alta e in linea con quella tedesca, di poco inferiore alla partecipazione dei giovani greci. Più interessante, e da prendere in considerazione, è la percentuale di giovani italiani che hanno creato almeno una pagina web nella loro vita. Qua, le capacità della gioventù italiana navigante è palese: un quarto delle persone tra i 16 ed i 19 anni ha già aperto una pagina web, ben oltre i coetanei tedeschi o greci, fermi al 10% nel 2013.

Il dato più sorprendente arriva però con l’ultimo grafico. Praticamente la totalità dei tedeschi tra i 16 e i 19 anni ha un accesso ad internet. I greci leggermente meno, mentre in Italia il 5% dei ragazzi è totalmente digiuno. Possiamo concludere che se internet fosse più disponibile, allora i giovani italiani sarebbero ancora più efficienti in rete?

Interfacciarsi con il placement online in Italia non è semplice. Le esperienze dirette dimostrano che scuole ed università sono ancora molto indietro nella messa a disposizione online dei curriculum dei propri studenti ed ex studenti. Perché allora non rendere partecipi i teenager del proprio placement insegnando o, meglio, guidando loro nel mare magnum del web, che dimostrano di conoscere già bene? In questo modo si potrebbe elevare a potenza la validità del percorso, che non è solo vissuto, ma anche costruito dai giovani stessi.

Simone Caroli