Il sistema fiscale brasiliano e’ comico!

Creato il 10 ottobre 2012 da Brasilitalia

Calma, cari i miei amici tupiniquins. Non sono io a dire questo ma Samantha Pearson del Financial Times.

Secondo questa giornalista americana “… Il sistema fiscale del Brasile in questi giorni assomiglia sempre più alle soap opera popolari del paese o a quelle telenovelas contorte, farsesche e incredibilmente difficili da seguire.

Dopo mesi di frequenti agevolazioni fiscali, l’atto finale del protezionismo brasiliano ci fu nella notte di martedì 4 settembre con l'annuncio di  tasse di importazione più elevate per almeno 100 prodotti!

In quella lista c’era di tutto: dalle patate ai pneumatici, insieme ad altri prodotti delle industrie siderurgiche, chimiche e farmaceutiche.

La logica dietro questa decisione era chiara: respingere gli stranieri e contribuire a rafforzare la produzione nazionale, che è stato uno dei principali fattori sulla crescita.”

Secondo invece Alberto Ramos, vice presidente della Goldman Sachs

“… Aumentare il livello di protezionismo e isolazionismo tende a essere associato a una crescita inferiore crescita di produttività, visto che si ammorbidisce la concorrenza nel mercato interno (di solito porta a più bassi livelli di investimento in R & S e riduce l'incentivo a innovare e spostare la frontiera tecnologica). Infine, la protezione del commercio interno di solito è per lo più un palliativo a breve termine che distrae dai venti contrari che influenzano il settore industriale in Brasile: vale a dire, maggiore lavoro, energia, e costi della logistica, una pressione fiscale elevata e distorta, la mancanza di manodopera qualificata, infrastrutture pubbliche inadeguata, ecc, per citarne solo alcuni.”

Sarà che tutti stiano sbagliando, e che solo il Brasile stia facendo la cosa giusta?

fonte: Financial Times


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