Il Sistina ha IL VIZIETTO di dare spettacolo

Creato il 30 novembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Nella cornice della Costa Azzurra, la Cage Aux Folles è il palcoscenico in cui Zazà, regina del travestimento, accoglie il pubblico adorante con la luce delle sue paillettes e la forza delle canzoni appassionatamente trasgressive. Parrucche e tacchi a spillo, 14 ballerini inguainati in coreografici costumi femminili entrano in scena. Lo spettacolo inizia.

Dopo cinque giorni di anteprima, il 29 novembre debutta ufficialmente Il Vizietto al Teatro Sistina di Roma, in scena fino al 18 dicembre.

Finalmente nei teatri italiani la trasposizione in musical dell’epocale film di Edouard Molinaro interpretato nel 1978 da Ugo Tognazzi e Michel Serrault. Un cult che ha divertito intere generazioni di telespettatori con il suo sottile e garbato umorismo.

Un formidabile e istrionico Massimo Ghini indossa le storiche mise di Albin/Zazà, elegantemente intonate alla verve e all’inconfondibile stile del personaggio, spumeggiante e simpaticamente ipersensibile.

La spiccata somiglianza dei raffinati ed eccentrici completi di Ghini con gli abiti indossati da Serrault è un voluto omaggio a Piero Tosi, autore dei costumi nel film e grande maestro.

Cesare Bocci è Renato Baldi, protettivo compagno ventennale di Zazà e attore provetto, che insieme al partner crea esilaranti gag e deliziose scene nelle quali riflessione e commozione si alternano in una piacevole altalena di policrome emozioni.

Il leggendario maggiordomo Jacob è interpretato da un convincente e irresistibile Russel Russel mentre ritroviamo il bravo Cristian Ruiz nel ruolo di Laurent, figlio di Renato, nato 27 anni prima da un “vizietto” passeggero con una donna.

Degna di nota la professionalità dell’intero cast magistralmente diretto da Massimo Romeo Piparo, già acclamato regista di “Jesus Christ Superstar” ed “Evita”.

La direzione musicale è del maestro Emanuele Friello che intrattiene il pubblico dal vivo con un’orchestra di 18 elementi, in sintonia con le coreografie del grande Bill Goodson.

Lode alla maestria dell’originale corpo di ballo, insuperabile nelle leggiadre e sciolte movenze sui tacchi da trampoliere e leggendario nel canto con le sorprendenti voci da soprano.

Roberta Paoletti @FalloSapere


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