Il sociale a km zero

Creato il 30 dicembre 2013 da 19stefano55

Siamo alla fine e neanche sembra, c’è molta quotidianità nei paesi, anche lo scambio di auguri è fugace perchè dentro siamo preoccupati. Ma se ci fermiamo vediamo che c’è tanto bisogno di condividere (perdita lavoro, costo servizi, malattie, acredini politiche, ecc..).

Ho letto bene oggi :” disoccupazione spirituale“. Si certo vallo a dire a chi sta per essere sfrattato, o all’anziano che neanche il figlio più guarda o al malato che sta in un letto di un ospedale che la spendew rewiew ha deciso che domani è l’ultimo giorno di vero ospedale.

Eppure dopo la neve il grano produce, si fortifica a patto che il seme sia buono, che il terreno sia stato lavorato con giusti mezzi, insomma che qualcuno abbia progettato e lavorato con speranza e sapendo che necessita un certo lasso di tempo.

Non abbiamo paura di fermare l’amico di un tempo, facciamo prevalere l’essere stati fratelli, figli, padri, madri e non le parole uscite male e i fatti coerenti con le parole ma non rispecchianti lo stato d’animo di oggi.

L’agricoltura, tema per cui ancora venite a leggere questo blog, ci insegna molto, ma l’ho chiamata slow perchè è ben diversa dal desiderio.

Progettare il sociale attraverso l’aggregazione e il coraggio, penso si possa fare a kilometri zero!

Un caro saluto non costa molto!

Poi rilassiamoci con questa voce, peraltro ci accompagnerà domani serain tv per il nuovo anno!!