“Il sognatore. Storia del ragazzo che diventò Pablo Neruda” – Pam Muñoz Ryan

Creato il 16 gennaio 2013 da Temperamente

Neftalí è un giovane che vive uno di quei conflitti che lacerano la vita intera: egli non è come il padre lo vorrebbe. Non solo è troppo debole e balbettante, ma, cosa ancor peggiore per il genitore, è un sognatore, che passa il suo tempo a leggere libri, ed è distratto.

Neftalí non capisce: come può il padre chiamarlo distratto, se la sua mente è sempre affollata di pensieri? Il ragazzo si dedica, infatti, alla raccolta di due collezioni molto particolari. Sulle mensole, Neftalí raccoglie sassi, legnetti, nidi e altre meraviglie della natura che lo colpiscono. Dentro il comò, invece, nasconde il suo tesoro. Quando incontra una parola che gli piace, prende un pezzo di carta, la scrive piega il foglio e lo infila nel cassetto. Ogni tanto, riapre il cassetto, spiega i minuscoli pezzi di carta ripiegati e libera le parole: CIOCCOLATO – ORIGANO – TERRIBILE – IGUANA – LOCOMOTIVA… Ama il ritmo di certi nomi. Locomotiva, locomotiva, locomotiva… Li ripete all’infinito e, parlando tra sé e sé, non balbetta.

Un giorno, tutte quelle parole nascoste nel cassetto, così difficili da pronunciare di fronte alla gente, si ricomporranno in armoniose poesie e parleranno agli animi delle persone, in tutto il mondo.

Nonostante i rudi e violenti tentativi del padre di rendere il figlio più robusto e meno distratto,  con lo scopo di fargli studiare economia o medicina, Neftalí si distingue a scuola nella composizione e, con l’aiuto dello zio giornalista, inizia a pubblicare i suoi primi scritti.

Il tempo passa, Neftalí sta ormai per andare all’università e inizia a scrivere poesie per una rivista contraria al governo: i poeti che vi collaborano sono i suoi eroi, scrivono di imparzialità e di giustizia, scrivono parole che spingono la gente a riflettere, scrivono di cambiare quello che c’è di sbagliato nel mondo. Ma il dolore che gli dà il padre è enorme: brucia in un falò tutti i quaderni che contengono le sue emozioni, raccolte per anni, e gli dice che lui è una vergogna per la famiglia.

Così, per non far più vergognare di sé il padre, Neftalí cambia il suo nome e diventa Pablo Neruda. Parte per un viaggio, che lo porterà a lasciare le sue poesie come doni fuori dalla porta di migliaia di persone. Pablo Neruda regalerà le sue parole al mondo, per intonare melodie di quelle canzoni, che il padre gli aveva  impedito di cantare nell’infanzia, offrendo ad amici e sconosciuti parole delicate come speranze.

Lara Cappellaro

Pam Muñoz Ryan (testi), Peter Sís (illustrazioni), Il sognatore. Storia del ragazzo che diventò Pablo Neruda, Mondadori, Milano, 2010


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