Appuntamento con il Writing Tuesday di Silbietta di INTERNO 105.
Meraviglia
Si sveglio presto e ,facendo attenzione a non svegliare nessuno si avviò in cucina per preparare la colazione. Erano le sei e mezzo ,suo marito entrava a lavorare presto e a lei piaceva preparare la colazione e sorseggiare caffellatte e biscotti insieme a lui alle prime luci del mattino . Dopo la colazione avrebbe svegliato anche la piccola Sofia e l’avrebbe portata a scuola. Per fortuna lei in azienda aveva un orario flessibile , avevano da anni un occhio di riguardo per le mamme e le consentivano di entrare alle 9:00 , 9:15 ogni mattina così poteva portare la bambina a scuola in tutta calma. Inoltre negli ultimi anni si era concessa un part-time a 30 ore settimanali. Con questo orario poteva andare a prendere la piccola ogni giorno a scuola , portarla in palestra ai giardini a giocare con le sue amiche e il venerdì a mangiare un bel gelato gigantesco con la panna montata e le smarties colorate sopra .Dopo aver dato un bacio di saluto al marito si avviò a svegliare la sua piccina che spalancò gli occhioni sulla nuova giornata. Dopo la colazione scesero insieme giù in cortile,gettarono i 4 sacchetti di spazzatura nei bidoni della differenziata e si avviarono a prendere la sua macchina elettrica. Erano lontani gli anni della benzina alle stelle , dei soldi contati e del precariato. Adesso la vita era finalmente serena.Lavoro, qualche aperitivo con gli amici , qualche pizza fuori con suo marito e la piccola ,le vacanze d’estate e la casa finita di pagare. La vita adesso era una meraviglia.Poi aprì gli occhi. Erano già le sette passate. Suo marito era sveglio da almeno un ora sul divano . Non riusciva a dormire da quando aveva perso il lavoro. Si svegliava comunque ogni mattina alle cinque e si metteva a leggere annunci economici e a controllare le bollette. Scaccio vià i lieti ricordi del suo sogno e corse a svegliare la bambina per portarla a scuola e correre a lavorare. Il capo era stato chiaro. “Se arrivi un ‘altra volta in ritardo ti buttiamo fuori! Non ce ne frega nulla se hai una bambina, non è un nostro problema! “ E lei il lavoro non lo poteva proprio perdere!Lui come al solito sarebbe stato a casa, a tentare di fare un po’ di spesa per la cena, cercare qualche lavoretto e a far quadrare i conti. In casa non c’era rimasto quasi niente.La banca aveva pignorato quasi tutti i mobili , anche la macchina non ce l’avevano più. Per andare a lavorare doveva prendere due autobus e farsi comunque due km a piedi. Uscì di casa di corsa, con il tegamino con dentro il pranzo , pranzo che tanto non mangiava quasi mai perché non ne aveva il tempo.Fuori c’era il sole. Sorrise debolmente ripensando al suo meraviglioso sogno e si avviò di corsa al lavoro sperando che un giorno , forse ,
sarebbe diventato realtà.
S.