Il progetto “Un Sogno per il Gaslini” è nato nel 2000, nell’ambito dell’omonima associazione Onlus fondata da Giulia Mancini che ne è tuttora presidente. L’obiettivo del progetto è il found raising per la ristrutturazione dell’Abbazia di San Girolamo di Quarto, un vecchio immobile adiacente all’Istituto Pediatrico Giannina Gaslini di Genova, da destinare a strutture non mediche, atte a rendere più sereno e piacevole il periodo di convalescenza degli oltre 50.000 bambini ricoverati ogni anno nella clinica che, per il 50%, provengono da altre regioni italiane o dall’estero. Il restauro dell’abbazia prevede la creazione di sale per il gioco e per lo svago, spazi d’incontro in cui i piccoli pazienti possano stare a contatto con le loro famiglie, palestre per la riabilitazione fisica, aule di teledittatica per i bimbi costretti ad interrompere la scuola a causa della malattia.
Dal 2000 al 2003 l’Associazione ha realizzato campagne e promosso eventi per raccogliere fondi anche grazie al contributo dei giocatori della Juventus, mentre l’inizio dei lavori di ristrutturazione è stato ufficialmente celebrato con una cerimonia d’inaugurazione il 26 maggio 2003. Dal 2004 il progetto si allarga ed entra nella sua seconda fase con il patrocinio ufficiale del CONI e la partecipazione di nuovi importanti testimonial: infatti, prestano la loro immagine gli atleti olimpici e paraolimpici di Atene 2004 e delle passate edizioni. I volti sono quelli conosciutissimi dal pubblico italiano, come le campionesse degli sport invernali Isolde Kostner, Carolina Kostner e Deborah Compagnoni, il ciclista paraolimpico Fabrizio Macchi, l’ex pallavolista Andrea Lucchetta, i ginnasti Igor Cassina e Sara Simeoni, i nuotatori Filippo Magnini e Domenico Fioravanti, gli schermidori Valentina Vezzali e Aldo Montano, il canoista Antonio Rossi e tantissimi calciatori tra cui Alberto Gilardino e Gianfranco Zola.
Lo spot, a mio parere molto efficace, è stato realizzato nel 2006, a titolo gratuito, dall’agenzia JWT Italia col patrocinio di Pubblicità Progresso, del CONI, del Comitato per l’organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e del Segretariato Sociale RAI. Le immagini sono di “girato”, raccolte durate le tante visite degli atleti ai bambini ricoverati al Gaslini, e grazie alle riprese di backstage del “Calendario della Solidarietà 2006” realizzato da Famiglia Cristiana, il cui ricavato è andato interamente all’istituto pediatrico. Quest’ultimo, fondato nel lontano 1938 in memoria della piccola Giannina Gaslini, stroncata a soli undici anni da una grave malattia, è stato fortemente voluto dai suoi genitori per l’assistenza all’infanzia, affinché la ricerca e le cure più avanzate evitassero il ripetersi di tragedie analoghe alla loro. Le immagini iniziali sono molto intense e ritraggono gli atleti olimpionici all’interno dell’Abbazia di San Girolamo di Quarto mentre appare la toccante didascalia “nessuna gara vinta, nessun record, nessuna medaglia vale quanto aiutare un bambino che sta male”. In conclusione le immagini dei campioni insieme ai bambini sorridenti dell’ospedale Gaslini, mentre una voce fuori campo recita “Lavoriamo per il Gaslini, il più grande ospedale italiano, per bambini. Aiutaci, chiama l’800.050.747”, numero fondamentale per richiedere informazioni o fare donazioni riportato anche in sovrimpressione.
Nel corso degli ultimi dieci anni l’associazione “Un Sogno per il Gaslini” non ha smesso di lavorare e di raccogliere fondi anche grazie ad illustri testimonial e ad importanti aziende italiane che non hanno
L’evento
L’evento, proposto e organizzato in poco meno di un mese, da mamme che hanno avuto o hanno ancora bambini in cura nell’istituto pediatrico ligure, ha richiamato all’azione e alla solidarietà la maggior parte della popolazione sennorese, dai più giovani agli anziani, e ha avuto un grandissimo successo. Durante la mattinata le mamme promotrici, le altre madri del paese e chiunque altro volesse partecipare, hanno preparato e venduto nella piazza principale del paese torte
Il concerto è durato tutta la notte, contrassegnandosi quasi come un addio all’estate e
Alice Secchi