Magazine Internet

Il sogno di Elena: un futuro per i bimbi disabili

Da Terzosettoresocialnetwork @TerzoSettoreSN

Il sogno di Elena: un futuro per i bimbi disabiliFerrara - Cinque anni e un po' di fortuna. E' il tempo stimato da Elena D'Adda, presidente de I Frutti dell'Albero, la cooperativa impegnata nella realizzazione di un centro specializzato per bimbi e adolescenti diversamente abili dal punto di vista psichico e fisico.
"Siamo in 22 soci tra amici e professionisti che ci danno una mano, ma le famiglie direttamente coinvolte sono una decina", spiega. Elena, madre di un ragazzino di 16 anni, ripercorre le tappe di una storia in divenire. "Abbiamo comprato dalla diocesi alcuni appezzamenti di terra per costruirvi una struttura che pensiamo come un centro diurno capace di ospitare venti ospiti .- racconta – Il progetto, pubblicato sul nostro sito e disegnato da un amico della cooperativa, può svilupparsi anche come struttura residenziale con 10-12 posti letto".
Il centro è il sogno nel cassetto attorno al quale si sono coalizzate famiglie asseddiate per anni dal silenzio e dalla solitudine. "E' stato un modo per concentrarci sul ruolo di genitori e, soprattutto, per cominciare a pensare al futuro dei nostri figli – continua – Non so quanto tempo ci vorrà per mettere la parola fine a questa impresa. La crisi non contribuisce a facilitarci il compito e il terremoto ha imposto regole più rigide per la costruzione. Certo se Provincia e Regione ci dessero una mano, le cose andrebbero più veloci".
In ogni caso Elena non si arrende. "Non ci penso neppure per scherzo – continua – Il tempo passa e noi abbiamo bisogno di garantire il futuro dei nostri figli". Si procede a piccoli passi ma con soddisfazione. "Abbiamo aperto due laboratori alla città del ragazzo – continua – Con noi c'è una psicologa, una figura importante, permette di lavorare su programmi personalizzati. Nella maggior parte dei casi un operatore è appena sufficiente per seguire uno dei nostri figli". Assistenza e specializzazione sono i due elementi su cui si basa il futuro centro. "E' chiaro quanto sia importante fare il massimo per garantire l'efficacia degli interventi. Proprio per questo i posti saranno limitati – conclude – E' necessaria una compatibilità tra gli uni e gli altri per non compromettere l'efficacia del lavoro sugli ospiti".

Monica Forti
Quotidiano.net


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog