Il sogno di Rossociliegia
Shirin Bridges – ill. Sophie Blackall
Motta Junior – p.30 – e.12
Alcuni bambini sognano di diventare un calciatore o una ballerina, alcuni vogliono fare l’astronauta o il pilota d’aereo o di formula uno, altri s’immaginano acrobati nel circo o cantanti pop (ultimamente le cantanti pop vanno fortissime tra i sogni delle ragazzine).
Per questo sulle prime il sogno di Rossociliegia potrà spiazzare un pochino i piccoli lettori. Si tratta di una bambina cinese che sogna di… andare all’università! Nella sua casa di cento fratelli il destino delle bambine è imparare a cucire e a cucinare non certo studiare.
Oggi vi consiglio questo albo MottaJunior di qualche anno fa: una storia sulle differenze che la società impone tra maschi e femmine. Un discorso che è bene cominciare sin da piccolissimi, per imparare che se la biologia fa qualche differenza, il vivere in comunità non ha alibi dietro a cui nascondersi per privare qualcuno degli stessi diritti e delle stesse opportunità.
E a proposito di questioni di genere e del ruolo delle donne nella società, una piccola nota di colore: il titolo originale dell’opera era “Ruby’s wish”. L’editore italiano pubblicandolo nel 2005 ha scelto (provvidenzialmente) di tradurlo in Rossociliegia, mentre in tutte le edizioni europee il nome della bambina è rimasto Ruby. Oggi la cosa ci strappa un sorriso forse perchè ci fa pensare a come cambiano i nostri desideri e le strade per soddisfarli, a come una ragazza possa immaginare il suo futuro e si ingegni per trasformarlo in realtà. Ma questa è un’altra storia (o forse no?).
Questa è un video trailer dell’edizione spagnola
Ruby’s Wish from Beakus on Vimeo