Il sogno giustizialista proibito: la destra alla sbarra e «Sua Maestà» la sinistra al Governo

28 marzo 2011 | Giustizia, Politica | Permalink

Il sogno giustizialista proibito: la destra alla sbarra e «Sua Maestà» la sinistra al Governo Ormai è risaputo: questo è un sogno letteralmente pornografico. Nel senso che è un sogno proibito, ma che agita il sonno della sinistra da quasi venti anni: vedere Berlusconi e la destra davanti a un giudice, mentre lei, pura, verginale e moralmente corretta, a (dis)occuparsi dell’Italia. Dico io: povera Italia, in mano agli ex comunisti e ai post catto-comunisti… Un brivido che da sogno pornografico… meglio pornopolitico, si tramuterebbe per noi, che di sinistra non siamo, in incubo in stile Scream, avendo invero il forte desiderio di lottare per il governo del paese, non davanti a un collegio di Tribunale, ma davanti a un palco per i comizi elettorali, come in ogni democrazia matura che si rispetti.
Comunque sia, oggi è stato celebrato il processo «Mediatrade». Un grosso processo – mi pare il 25° a carico di Berlusconi (un vero record) – sul quale sinceramente non ho grande interesse. In verità, il motivo è che in questi giorni sono un po’ pigro, e fare ricerche accurate sulla questione, per poi tradurle in parole semplici per voi che mi leggete, è una noia che vorrei risparmiare a me e persino a voi (spero vogliate perdonarmi). Piuttosto, di questo processo voglio dire altro: la curiosa speditezza con la quale i giudici di Milano hanno aggiornato l’udienza: mi pare al 4 aprile. Mica del 2012, come sarebbe normale in un contesto giudiziario cronicamente lento come quello italiano e super-oberato come quello del Tribunale di Milano, ma del 2011. E cioè fra una settimana. Un dato incredibile, che non si verifica nemmeno nel più remoto ufficio di un giudice di pace con tre cause messe in croce, ove i rinvii sono nell’ordine di tre, quattro mesi.
Insomma, come spesso ho detto: la giustizia diventa incredibilmente fast quando riguarda direttamente il Premier, tanto che qualcuno potrebbe arrivare alla perversa fantasia di desiderare di calarsi nelle sue braghe, e non solo per il reddito (di «appena» 40 milioni di euro), e non solo per le belle gnocche che animano le sue feste, e certo non per la sua età o per il suo potere, ma perché per lui la giustizia ha un occhio di così tal riguardo, che le udienze dei processi in cui è coinvolto vengono cadenzate settimanalmente e non annualmente come per noi, comuni mortali.
In ogni caso, fast o low che sia, la giustizia è ancora oggi la testa d’ariete attraverso la quale una certa sinistra (non dico tutta) pensa di arrivare alle leve del potere. In questo senso, poiché incapace di raccogliere consenso con i soliti mezzi umani dell’argomentazione politica, e dunque in positivo (io sono più bravo di lui e dunque devi votare me), cerca di estorcerlo in negativo (lui è più cattivo di me, e dunque devi votare me). Un metodo questo che non è certamente dei paesi democratici, e che opprime come un maledetto virus la vita politica e giudiziaria del nostro paese ormai da quasi due decenni.
E allora ancora una volta mi domando: è o non è questo un sogno pornopolitico? Nel momento in cui penso di vincere perché sull’altro incombe la spada di Damocle della giustizia, effettivamente alimento il mio perverso desiderio di eliminare l’avversario con il metodo meno democratico del mondo: le manette. Fregandomene, peraltro, del resto, della gente, delle opinioni e di quello che vota. Perché fondamentalmente mi sono conclamato moralizzatore supremo del paese, diventando non solo il suo dispensatore di legge, ma anche di etica. E non c’è politicante peggiore di chi contrabbanda il proprio governo politico per un necessario governo etico…