Alle origini del nostro mondo creato c'erano, in cielo, il sole e la luna.
Lui,il sole, si chiamava Lolo e lei, la luna, Ipeu.
I due erano una coppia molto affiatata e avevano parecchi figli.
I figli erano i galli e le stelle anch'essi affettuosi, obbedienti e legatissimi tanto alla mamma che al papà.
Il compito del sole era quello di svegliarsi di buon mattino e d' inondare di luce e calore (talora anche troppo) il mondo sottostante.
Per dare vita-lui diceva.
Fare crescere, ad esempio, piante e fiori per la gioia e la sopravvivenza degli umani.
Invece la luna, in quelle ore, sbrigava le faccende di casa e si occupava dei figli come ogni brava mogliettina e sopratutto quale madre amorosa.
I figli, come tutti i bambini, giocavano, ballavano e magari litigavano tra loro anche l'intero giorno.
Mamma- luna però,un bel giorno, non ne può più e rimprovera molto severamente, mandadoli a letto senza cena, i suoi bambini.
Anzi fa di più.
Racconta a papà-sole, al suo rientro l'accaduto.
Ma Lolo, come tutti i maschi che stanchi dal lavoro a sera,al rientro a casa, non vogliono sentire storie dalle loro donne, prende una drastica decisione.
Ovvero scaraventa giù, nel mondo degli umani, galli e stelle.
Ipeu, la mamma, allora piange e si dispera perchè, a suo avviso, le stelle non ne hanno colpa. A litigare e ad aggredire per primi sono stati i galli.
Ma questa scena non piace affatto a Lolo, che si adira ancora di più.
Anzi ripudia Ipeu, le dice che non vuole più incontrarla .
Lascia, infatti, il cielo e rimanda piuttosto su le stelle, le bambine, dalla loro mamma.
Mentre per i galli, i suoi figli maschi, il compito per sempre è e sarà quello di svegliarlo tutte le mattine affinché salga nel cielo proprio mentre Ipeu -la luna tramonta.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Liberamente tratto e adattato da "Storie d'Africa"/ Edizioni Dell'Arco-Milano
"A partire da quel giorno e da quel momento il sole sorge nel cielo quando la luna tramonta".