La partita
Per un Verona giunto allo Stadium in formato “non prendiamole”, con un 5-4-1 abbottonatissimo e organizzato, la Juve risponde con un 3-5-2 con, guarda un po’, in attacco il debutto dal primo minuto di Fernando Llorente.
Sin dalle prime battute dell’incontro si legge il leit-motiv di giornata: Juve in pressione, Verona a difendersi. Ma l’altro leit-motiv è quello che recita la Juve da qualche settimana a questa parte: gioco compassato, errori in disimpegno ed esterni poco ficcanti. Certo, i bianconeri hanno Tevez: l’Apache è un fulmine di guerra, scorazza per tutta la zona offensiva facendo ammattire i difensori scaligeri, ma in una squadra che ancora fatica a tenere la quinta, l’argentino appare l’unico vero baluardo accanto al solito, enorme, Arturo Vidal. Sono proprio dei due sudamericani i pericoli maggiori corsi da Rafael nella prima mezz’ora: botta alta di Tevez, colpo di testa del cileno, combinazione tra i due non capitalizzata ancora dall’attaccante.
In tutto ciò il Verona sta a guardare difendendosi, però, senza eccessivi patemi; e quando mette fuori la testa dal guscio, per i padroni di casa sono dolori.
E’ il 36′, infatti, quando sugli sviluppi di un corner Cacciatore si trova incredibilmente in condizione di appoggiare la palla in rete: il gol è la fotocopia di quello subito dalla Juventus in Champions proprio questa settimana. Hellas avanti 1-0 a Torino.
La Juve, però, se c’è una cosa che con Conte ha riguadagnato in questi due anni è stato il diritto di replica, esercitato a meraviglia. In 4 minuti il pareggio è servito. Dapprima, da un cross dalla sinistra, Llorente colpisce a rete vedendo la sua incornata respinta incredibilmente sulla linea da un difensore ospite; tempo qualche decina di secondi e Bonucci verticalizza per Tevez che, giratosi alla grande, spedisce sul palo e poi in rete il tiro dell’1-1. La giocata è di quelle di alta scuola, ma quella del 47′ lo è ancora di più: siamo all’altezza dei 25 metri, Carlitos si libera al tiro di destro colpendo prima il palo interno di destra, poi quello di sinistra. Allo Stadium si resta tutti a bocca aperta. Da quella stessa bocca, poi, i tifosi della Juve tirano fuori l’urlo di gioia un minuto dopo: Vidal, sempre lui, pennella al centro un traversone che Llorente incorna a meraviglia sul palo lontano. E’ il 2-1 e il mistero dell’ex-Athletic termina nella rete alle spalle di Rafael.
Nella ripresa, di fatto, non c’è storia. La Juve è costantemente nella metà campo veronese: gli uomini di Mandorlini ci credono poco dopo l’uno-due che ha dato l’addio ai sogni di gloria e i bianconeri manifestano la loro poca concretezza davanti nonostante un predominio devastante. La traversa di Pogba è l’unico vero pericolo creato a Rafael, con gli ultimi minuti della partita nei quali il pubblico della Vecchia Signora trattiene il fiato per un risultato rimasto comunque in bilico. Allo Stadium termina 2-1, ma questa Juve può e deve migliorare.
Il tabellino
Juventus-Hellas Verona 2-1 (2-1). Reti: 36° Cacciatore, 40° Tevez, 48° Llorente
JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Ogbonna, Bonucci; Isla, Vidal, Pirlo (66° Marchisio), Pogba, Asamoah; Tevez (79° Giovinco), Llorente (69° Vucinic). All: Conte
HELLAS VERONA (5-4-1): Rafael; Cacciatore, Moras, Bianchetti, Gonzalez, Agostini (66° Iturbe); Romulo, Donati (58° Juanito), Hallfredsson (75° Donadel), Jorginho; Cacia. All: Mandorlini
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