"il sonno della ragione genera mostri"

Da Mr
Perché il titolo di questo blog è Oceani Capovolti?
Un abbondantemente assolato pomeriggio di giugno di qualche anno fa, MR, pensando di partire per una vacanza da sola, si disse: "In fondo si tratta soltanto di osare, di vincere qualche resistenza!"
Quel pomeriggio, invogliata da quell'irruente sole, che le infondeva energia, dal quale assorbiva luce, del quale sfruttava il calore, prima di trasformarsi in un pannello solare, entrò in un'agenzia di viaggi e turismo.
"Buongiorno, prego, mi dica!" la incoraggiò la gioviale, ma laconica, consulente di viaggio.
"Ehm, salve! Ahmmm... Vorrei  fare un viaggio (certo, mica sono venuta qui per comprare due etti di capicollo!), però non ho idea di dove andare. Mi piacerebbe tipo un luogo lontano, dove i raggi del sole siano ancor più luminosi, e più gialli di questo sole di oggi; ah, e anche più stagliati nell'azzurro di un altro cielo, se è possibile!" (Che quando MR parte, parte davvero; cioè, diventa anche poetica e romantica!)
"Caldo! Mare? Un'isola? Italia? Estero?" fece la consulente come per lanciare un sondaggio. 
"Un'isola, eh, sì, estero, eh... con tour!" ribatté MR con slancio argomentativo in modalità Sì/No/Non so.
"Cipro?" sintetizzò la sondaggista.
"Cipro!" accordò decisa MR.
Partì alle cinque del mattino di due mesi dopo, curiosa, ansiosa, verso un'esperienza inedita.
Prese un taxi per l'aeroporto; lento, anche se non c'era traffico; lento, ai limiti della legalità; ulteriormente lento in prossimità dei semafori verdi fino a far scattare il rosso e il tassametro, figlio di un cane!
Si imbarcò su un volo per Vienna.
Atterrò.
Poi su un altro per Larnaca.
Riatterrò.                                                                                                                                        
Fece nuove conoscenze, tra queste la scoppiettante guida C.                                                          
Con queste girò tutta l'isola, visitò numerosi siti archeologici, chiese bizantine, villaggi, città e musei.
Tutti insieme, andarono spesso al mare, si distesero, come salme alla morgue, sotto i raggi del sole ancor più luminosi e più gialli di quel sole italiano di due mesi prima, e anche più stagliati nell'azzurro cielo di Cipro. Talmente luminosi, gialli e stagliati che, attraversando in pullman dolci altipiani, languide e dorate colline, brulle pianure, non incontrarono neanche un albero, neppure una balla di fieno, manco una capra al pascolo. Fu in uno di quegli spostamenti in pullman che MR, strappata al suo pomeridiano sonno assassino, dalla scoppiettante guida C seduta alle sue spalle, sentì per la prima volta quelle due parole. C stava spiegando la teoria degli oceani capovolti alla sua vicina di posto. MR si accoccolò nuovamente appiccicando la faccia al finestrino, e, pensando che "oceani capovolti" le suonava così lieve, talmente fascinoso, e allo stesso tempo impetuoso,  che ci avrebbe intitolato un film, o un libro, ci avrebbe chiamato un eventuale figlio, o un gatto; MR riprese sonno. Qualche mese dopo aprì questo blog.
"Il sonno della ragione genera mostri".
PS MR non ha mai saputo cosa andasse predicando la scoppiettante guida C in merito alla teoria degli oceani capovolti. Si dimenticò di chiederle lumi in merito, e in rete non ve n'è traccia.