Negli ultimi giorni assistiamo a focolai di rivolta nel nord dell’Africa, nel mondo arabo e musulmano a causa di un film girato a Hollywood dai toni blasfemi riguardo al profeta Maometto.
Le rivolte sono anche degenerate in bagni di sangue provocando morti e centinaia di feriti come anche l’arresto di moltissime persone. Rivolte che durano da giorni e che sembrano non cessare portando agli occhi immagini già viste di popolazioni del nord dell’Africa che scendono in strada e in piazza dando vita a manifestazioni dalle proporzioni “smisurate e incontrollabili”, manifestazioni da arrestare solo con l’uso della violenza e la repressione.
Il caso del film blasfemo su Maometto è solo “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”: nel medio-oriente come nel Nord dell’Africa, nel mondo musulmano in genere si nascondono fondamentalisti, guerrafondai, estremisti, rivoluzionari e quant’altro che si oppongono al modello di vita occidentale e agli USA che lo rappresentano e l’hanno diffuso e l’ho diffondono da tempo insieme ad altre nazioni.
Quello che si sta verificando è la reazione ad un capitalismo aggressivo, estremizzato ai massimi livelli, un capitalismo che mira a conquistare l’intero mondo, tutti i paesi, tutte le popolazioni, un “colonialismo economico” di proporzioni immani.
Il terrorismo e il fondamentalismo rappresentano la reazione uguale e contraria ad un sistema economico violento, aggressivo e dispotico: un sistema economico di tali connotati genera una reazione altrettanto violenta e aggressiva, da condannare certamente ma anche da capire nelle sue motivazioni.
Il “mostro” capitalistico genera altri “mostri” e se è vero che “il sonno della ragione produce mostri”, frase illustrata in un acquaforte del pittore spagnolo Goya, allora vuol dire che forse siamo in un epoca in cui abbiamo perso l’uso della ragione.