L’Italia è in prima fila nel progetto (circa 60 i milioni di euro stanziati), è fra i fondatori della SKA Organization e ha candidato Padova per ospitare la sede del progetto. La Gran Bretagna è l’altro contendente. Il Paese che sarà sede del quartier generale avrà il coordinamento politico e tecnico dell’operazione.
Il Ministro Giannini ha confermato, insieme al sottosegretario Giro, l’impegno economico dell’Italia a supporto del progetto. A sostegno della candidatura, ha ricordato la tradizione del nostro paese nel campo dell’astronomia, l’importante rete di centri, enti di ricerca e prestigiose università che operano sul nostro territorio, le numerose presenze dell’Italia in iniziative di ricerca internazionali, la qualità dei distretti tecnologici nazionali.
Il Ministro ha anche ricordato che, a fine mese, l’Italia approverà il proprio Piano nazionale della ricerca che stabilirà le priorità e le strategie del Paese per i prossimi sette anni.
Il consiglio dei rappresentanti degli undici Paesi partecipanti a SKA, che dovrà decidere sulla nuova sede, si riunirà dal 3 al 5 marzo prossimi.
Lo Square Kilometer Array sarà un network caratterizzato da un 1 chilometro quadrato di area di raccolta, un grande campo di vista, un’estensione di alcune migliaia di chilometri, e tecnologie innovative per ricevitori, trasporto ed elaborazione del segnale e calcolo. SKA conterà migliaia di grandi antenne e milioni di ricevitori radio, distribuiti tra le regioni desertiche del Sud-Africa e dell’Australia Occidentale, che ne faranno una straordinaria arma per studiare l’evoluzione dell’Universo, la gravità e la materia oscura e gli enigmatici e vasti campi magnetici. SKA lavorerà su un grande intervallo di frequenze con un miglioramento di 50 volte in sensibilità e di oltre 100 volte in velocità di osservazione del cielo, rispetto agli strumenti attuali.
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Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf