Il sottobosco in casa

Da Fluente

Buon giovedì da Eliana oggi è il 27 Gennaio e come molti di noi sanno è il “Giorno della memoria” e anche noi che ci occupiamo solo ed escusivamente di piante e fiori, siamo solidali a ricordare, per non dimenticare la Shoah e le altre vittime dei crimini nazisti, monito affinchè quanto avvenuto non si ripeta mai più, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo. Oggi amici vorrei parlarvi delle Felci. Hanno fama di essere piante difficili ma seguendo semplici norme colturali le felci possono vivere senza eccessive difficoltà nelle nostre case anche perché, essendo originarie del sottobosco delle foreste tropicali, non hanno bisogno di ambienti molto luminosi.

Stanno bene in salotto, da sole o in composizione con altre piante ma grazie alle piccole dimensioni possono essere sistemate anche sulle mensole e sui ripiani delle cucine e dei bagni più piccoli. Sono tutte piante dall’aspetto elegante che si adattano ad ogni stile d’arredamento. La felce da interno più conosciuta e apprezzata è la Nephrolepis exaltata. Le sue lunghe fronde verde chiaro, increspate e finemente suddivise sono molto ornamentali. Quella considerata più difficile è il capelvenere,ina nonostante questo, il suo portamento flessuoso ed elegante e le foglioline triangolari verde chiaro, fittissime sulle fronde morbide, hanno fatto sì che diventasse una delle felci più diffuse nei nostri appartamenti. Il  Platycerium bifurcatum, – mamma che nome!-più conosciuto come “felce a corna d’alce” per l’aspetto singolare delle foglie che ricordano nella forma le corna di questo animale, si coltiva su pezzi di corteccia, in cestelli per orchidee o in vasi pensili.Altra felce molto comune è “Asplenium nidus” si distingue per le grandi foglie intere, lunghe fino a un metro e mezzo che nascono da un punto centrale, formando una rosetta che ricorda il nido di un uccello. Per questo motivo il suo nome popolare è “felce a nido d’uccello”. Un’altra particolarità del mondo delle felci è la Cyathea dealbata. È simile a una palma: il fusto, che è ricoperto di una fitta peluria, porta in cima un ciuffo di grandi foglie. Dopo diversi anni raggiunge l’altezza e le proporzioni di un piccolo albero (in natura circa 12 metri) e secondo me potremmo impiegarla per abbellire l’ingresso di un ufficio o di un antrone di un condominio.

Le cure

Alcuni consigli per renderle sempre belle e rigogliose, prima di tutto la temperatura ideale deve essere di 10 °C in inverno e di 21 °C in estate. Annaffiamole due volte la settimana se la temperatura si mantiene oltre i 18 °C, altrimenti bagniamola una sola volta, quanto basta per mantenerla umida. Un buon sistema per bagnare le felci consiste nel tenere il vaso immerso in una vaschetta piena d’acqua, finché le bollicine d’aria non salgono più dalla superficie del terreno, poi tiriamolo fuori dall’acqua e facciamolo scolare prima di rimetterlo al suo posto. Le felci, dobbiamo sapere, provengono da ambienti umidi quindi l’ideale sarebbe spruzzarle quotidianamente con acqua tiepida. Poiché pochi di noi hanno tempo e voglia di dedicarsi a questa pratica, possiamo trovare un compromesso tra le nostre esigenze e quelle delle felci sistemando il vaso in un sottovaso contenente dei sassetti quasi interamente coperti d’acqua. In alternativa mettiamolo in un contenitore più grande contenente torba che terremo sempre umida. Durante i mesi estivi possiamo concimarle, ogni venti giorni, con un fertilizzante per piante d’appartamento diluito a metà della dose consigliata.E’ tutto per oggi vi ringrazio come sempre, e un forte abbraccio da 


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