L’associazione Mensajeros de la Paz(Messageri della pace) ha aperto da un po di tempo una mensa gratuita in pieno centro a Madrid. Poi c’è il “Banco Alimentare” di Madrid, organizzazione presente in 54 province che dona e distribuisce cibo e altre cose di prima necessità.
Queste due organizzazioni e tante altre cercano di provvedere in Spagna a chi è ridotto al livello di miseria e di povertà.
Le misure di austerità e rigore insieme alla crisi economica e allo scoppio della “bolla immobiliare “ hanno portato migliaia di spagnoli sulla soglia della povertà: un “disastro di proporzioni immani” che costringe tanti cittadini a recarsi alle mense gratuite per mangiare.
In Spagna come in Italia e in Grecia infatti si registra un sensibile aumento della quantità di persone che si recano alle mense cittadine organizzate da diverse associazioni.
In Spagna una persona su quattro è disoccupata e in tanti hanno anche perso la casa e grazie a indignati e dissidenti ora “abitano” in centri sociali o case occupate: una situazione a dir poco allarmante e tragica allo stesso tempo, una situazione da “incubo” per moltissime persone.
Le misure draconiane imposte dall’Europa dei banchieri, della finanza e dei mercati, dall’Europa neoliberista degli spread e delle borse stanno “uccidendo” intere popolazioni, stanno riducendo alla povertà tanti cittadini appartenenti alla classe media. Intere classi sociali votate “per forza” al “sacrificio”, alla “penitenza”, allo scoramento e al malcontento diffuso.
Intanto l’indignazione, la rabbia e il dissenso aumentano sempre più: una situazione che rischia di esplodere in modi ancora più violenti di quelli visti fino ad adesso nelle diverse agitazioni e proteste che si susseguono in modo incessante dal 2011.
Quindi registriamo il successo delle mense anche in Spagna: registriamo il “fallimento” della politica, delle classi dirigenti e di un sistema economico globalizzato che sta “riducendo ai minimi termini” interi ceti sociali.