La notizia è arrivata attraverso un comunicato stampa del Festival tedesco, che ha anticipato i primi dodici titoli, e il cui programma completo sarà presentato a metà gennaio. Si tratta di un importante riconoscimento internazionale per il regista, oltre che di una buona occasione per gettare una nuova luce sulle problematiche e sui cosiddetti luoghi comuni che attanagliano il Sud Italia da intere generazioni.
La trama del film si dispiega intorno a Grazia, una ragazza di 17 anni che vive a Reggio Calabria, e alla figura del fratello Pietro, emigrato in Germania (o forse morto) quando lei era piccola. Ad alimentare il mistero intorno all’incerto destino del fratello contribuiscono i genitori, che non ne parlano mai, considerando la sua assenza come un dato di fatto. Nel frattempo Grazia cresce e il suo corpo cambia, assumendo sempre più fisionomie maschili, come per colmare la figura inesistente del fratello Pietro; convinta che Pietro sia ancora vivo e che i genitori non le abbiano detto la verità. L’evento scatenante che la metterà alla ricerca del fratello scomparso è il ritrovamento di un corpo su una spiaggia, di notte, in cui rivede le sembianze dell’amato Pietro: inizierà così un percorso interiore di crescita e di ricerca della verità scontrandosi con i dogmi e le norme secolari rappresentate dai genitori.
L’attrice, dal canto suo, ha affermato: “So cosa significa vivere in quei posti che vengono dimenticati e menzionati solo per le cose negative. Questa è stata un’esperienza che mi ha dato la speranza di poter cambiare le cose, e comunque di poter raccontare un Sud sconosciuto a chi pensa che viviamo in uno stato di fermo”.
Il ruolo dell’insicuro e tormentato padre di Grazia è affidato a Vinicio Marchioni, che ha dichiarato l’importanza della visione di questo film da parte dei giovani, contrastando la tendenza degli esercenti a dare visibilità solo alle pellicole remunerative, perchè “bisogna trovare il modo, soprattutto al Sud, di mostrare al pubblico queste pellicole, che aiutino a riflettere su come stanno messi in quelle zone”.
La co-sceneggiatrice Josella Porto lo considera “un film contro il silenzio. Nel Meridione siamo abituati così: quando c’è una morte improvvisa, magari legata alla ‘ndrangheta, non se ne parla. Non se ne chiede nulla alle famiglie, si dice, per rispetto. Ma questa è la loro arma peggiore. Noi il silenzio l’abbiamo voluto spezzare”.
Il Sud è niente è prodotto da B24 Film e Madakai in collaborazione con Rai Cinema, ed è distribuito da Istituto Luce – Cinecittà.
Per vedere il trailer del film: http://www.youtube.com/watch?v=5dGYh_31GQU